La scuola nel DL ‘dignità’: un concorso straordinario che può illudere

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La maggior parte dei nuovi commi aggiunti dalla Camera all’art. 4 in sede di conversione del decreto legge 87/2018 è riservata al varo di un concorso straordinario per la scuola dell’infanzia e per la scuola primaria.

Normalmente i concorsi vengono previsti per la copertura di un determinato numero di posti e con una validità di utilizzo determinata. Ma per questo concorso straordinario no.

Non è prevista alcuna preselezione, si svolgerà soltanto con la prova orale, e la graduatoria che ne uscirà rimarrà valida fino al suo esaurimento.

Potranno parteciparvi i laureati in scienze della formazione primaria con abilitazione e i vecchi diplomati magistrali (a tutto il 2001-02) con abilitazione, purché (in entrambi i casi) negli ultimi otto anni abbiano prestato in scuole statali due annualità di servizio anche non continuativo (non viene precisato ma si può ritenere che siano richiesti i consueti 180 giorni di servizio nell’anno).

Difficile fare previsioni, ma probabilmente tra laureati e diplomati potrebbero essere diverse decine di migliaia gli interessati a questo concorso. E, conseguentemente, verranno a crearsi graduatorie che richiederanno molti anni per essere smaltite.

Nel frattempo molti diplomati magistrali – in buona misura già oggi di età un po’ avanzata – arriveranno all’immissione in ruolo alla soglia della pensione.

Per la determinazione delle graduatorie saranno previsti 30 punti per la prova orale e 70 per i titoli (di cui fino a 50 per il servizio prestato in scuole statali e paritarie).

Per decine di migliaia di candidati occorreranno centinaia di commissioni esaminatrici che però non costeranno nemmeno un centesimo all’erario.

Infatti, a differenza degli ultimi concorsi in cui era previsto un contributo di segreteria di 10 euro, per questo concorso straordinario è prevista un’idonea misura del contributo la cui entità sarà determinata in misura tale da consentire, unitamente alle risorse a tal fine iscritte nello stato di previsione del Ministero, la copertura integrale degli oneri per lo svolgimento delle procedure concorsuali.