La scuola dopo la manovra. Le incognite degli emendamenti

La scuola che dovrebbe uscire dalla manovra finanziaria 2010, secondo le disposizioni contenute nel decreto legge 78/2010 in conversione al Senato, vedrebbe colpito il suo personale in ben quattro interventi specifici che più volte abbiamo ricordato: ritardo permanente nella progressione di carriera, diversa destinazione del 30% per la valorizzazione professionale, blocco triennale del CCNL, nuovo regime del trattamento di fine lavoro (TFR), e altri interventi indiretti.

La scuola che uscirà dalla conversione in legge del decreto potrebbe, però, essere toccata anche in taluni suoi aspetti ordinamentali e istituzionali, se, tra gli oltre 20 emendamenti che riguardano il settore, ne verranno accolti alcuni, oltre a quelli che vogliono ridurre o cancellare le norme che riguardano il personale scolastico.

Il Pd ha proposto l’avvio tra un anno del concreto esercizio delle competenze delle Regioni in merito alla gestione regionale del servizio scolastico e formativo, con la possibilità di avvalersi del personale dell’amministrazione scolastica periferica nella misura necessaria al raggiungimento dell’idoneità operativa e gestionale relativa all’esercizio delle funzioni trasferite (emendamento 8.0.2).

Sempre il PD, con l’emendamento 9.222, ha proposto la cancellazione del maestro unico e il ripristino delle ore di compresenza nella scuola primaria; con l’emendamento 9.223 ha chiesto inoltre, a decorrere già dal prossimo anno, di annullare i tagli di organico del personale scolastico.

Con l’emendamento 7.124 alcuni senatori hanno proposto la soppressione dell’Ansas di Firenze e il suo trasferimento completo (funzioni e risorse) all’Invalsi.

Con l’emendamento 6.119 viene prevista la detrazione fiscale di 500 euro (per ogni studente a carico) per spese relative a libri di testo, strumenti didattici e per le lezioni private.

La manovra, non solo per la scuola, sembra diventata l’occasione per tentare riforme significative, se pur in forma spesso non organica, in molti settori pubblici.