La scuola del dopo-virus: quel treno da prendere che non ripasserà

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Il perno di questo piano saranno gli investimenti, vogliamo portarli a un livello al di sopra della grande crisi, diventare tra i paesi che investono di più in scuola ricerca formazione e innovazione”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, al termine del primo giorno degli Stati generali dell’economia. E ha parlato di “banda larga in tutte le case, mettere le scuole in sicurezza energetica, digitalizzare sistema di pagamenti. Si tratta dunque di fare delle scelte di fondo”.

L’Italia sarà il primo beneficiario del Recovery fund, che le assegnerà ben 173 miliardi di euro se il negoziato con i partner europei andrà a buon fine, ma sarà anche il Paese che più dovrà sforzarsi di spenderli facendo quelle riforme che Bruxelles le chiede da anni.

Per spendere tutti i 173 miliardi – ricorda l’Ansa – l’Italia dovrà preparare un ‘piano per la ripresa’, da presentare già ad ottobre, assieme alla legge di stabilità: indicherà esattamente la destinazione dei fondi fino al 2024 e fisserà gli obiettivi da raggiungere per ottenere le diverse tranche di aiuti. Se non li raggiunge, perde la rata. Gli investimenti dovranno puntare alle priorità Ue, cioè digitale e green economy, e dovranno attuare le raccomandazioni di Bruxelles per il 2020: “Migliorare l’efficienza del sistema giudiziario e il funzionamento della pubblica amministrazione, rafforzare il sistema sanitario e l’apprendimento a distanza, concentrare le spese su trasporto pubblico sostenibile, gestione dei rifiuti e delle risorse idriche e su un’infrastruttura digitale rafforzata per garantire la fornitura di servizi essenziali”.

Ha sottolineato la presidente della Bce Christine Lagarde, intervenuta agli Stati generali che “le raccomandazioni specifiche della Commissione europea richiedono per l’Italia investimenti in infrastrutture digitali per l’istruzione e la formazione, la promozione della produzione di energia rinnovabile, lo sviluppo di modelli di e-business e la modernizzazione della pubblica amministrazione. Tali riforme sono indispensabili per capitalizzare questo momento”.

Lo si vuole cogliere per finanziare un cambio di paradigma indispensabile per il sistema formativo o continuare a usare lenti obsolete e perdere questa occasione unica?