La scuola che sogniamo è la scuola delle emozioni e della ricerca del senso
di Daniele Novara
Ci troviamo in un’epoca di grande enfasi emotiva. Ciascuno di noi sembra spinto a vivere con le emozioni a fior di pelle, a esporle, a renderle pubbliche, a trasformarle in spettacolo. Viviamo l’epoca dei reality show dove le persone si chiudono in una casa per far vedere come ridono, come soffrono, come si innamorano, che paure hanno e che storie hanno. Il tutto a uso e consumo degli spettatori che si possono così immedesimare nei tanti protagonisti di questa modalità inedita di vivere lo spettacolo. È una delle tante conseguenze della grande mutazione antropologica narcisistica enunciata da Christopher Lasch negli anni Ottanta[1].
Il grande sociologo americano avvertiva che si era entrati in un tempo nuovo dove quello che prima era considerato un disturbo psichiatrico abbastanza grave – il narcisismo – non veniva più vissuto come tale, ma come la sostanza stessa della nuova epoca. In effetti, così è stato. Dapprima, questa situazione creò sensazioni euforiche: finalmente ognuno poteva mettere in scena i suoi stati d’animo senza più le inibizioni e il pudore che avevano segnato le generazioni precedenti, quelle generazioni che giravano d’inverno, ma a volte anche d’estate, con dei cappottoni spessi e rigidi per segnalare la loro impermeabilità. In un secondo tempo, la consapevolezza che la mancanza di pudore emotivo non è la soluzione ha spinto, specialmente la scuola e non solo, sul versante della cosiddetta alfabetizzazione emotiva, sull’onda anche di un libro di grande successo internazionale[2].
La libera espressione delle emozioni non vuol dire saperle vivere. Spesso rappresenta un puro desiderio di esternalizzazione, di attenzione verso se stessi.
Abbiamo parlato di emozioni nell’inserto de
La scuola che sogniamo
pubblicato su Tuttoscuola
La scuola delle emozioni è il modello che abbiamo presentato a marzo all’interno del nostro progetto “La scuola che sogniamo”.
Nell’inserto pubblicato all’interno del numero 610 marzo di Tuttoscuola troverai anche i seguenti approfondimenti sulla scuola della ricerca:
– Conoscere con il cuore, di Italo Fiorin
– La scuola delle emozioni, di Daniele Novara
– Incoraggiare, prendersi cura e generare, di Claudio Girelli
– La scuola del sorriso, di Mauro Borra
– Teatro e didattica, un apprendimento centrato sulle emozioni, di Mauro Borra
– La scuola che sogniamo parla di, con e alle amozioni, in collaborazione con Trinity College London
– Passare da emozioni negative a emozioni positive, di Maria Elena Agazzi
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