Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

La scoperta dell’acqua calda: l’inglese

L’inglese nella scuola primaria, chi l’ha inventato?
L’alfabetizzazione nella lingua inglese, secondo quanto delineato dalle indicazioni nazionali anche nelle prime due classi della scuola primaria, è uno degli aspetti più pubblicizzati e qualificanti della nuova scuola, ma, a dire il vero, è una novità che affonda le radici in programmi già rodati. Alto il consenso dei genitori intorno a questa alfabetizzazione come documenta una nota inviata dal MIUR alla Commissione bilancio della Camera ” La previsione dell’inglese… corrisponde da un lato alla esigenza di assicurare a tutti l’apprendimento precoce della lingua europea più diffusa, e d’altro lato, alla disponibilità di docenti specialisti e specializzati nell’insegnamento della lingua inglese già in numero tale che assicura la copertura circa al 94 per cento, per cui la copertura al 100% potrà essere facilmente raggiunta con opportuna attività di formazione…”. La nota aggiunge inoltre che “Va infatti precisato che l’insegnamento viene oggi assicurato dai docenti della classe…formati…dall’Amministrazione nei decorsi anni“. “Analoga procedura di formazione è stata già programmata per assicurare l’insegnamento della lingua inglese nel 100% delle classi“.
Insomma, la lingua straniera nella scuola primaria non è una novità. Lo dice e lo documenta il ministero dell’istruzione. Non solo, fino a oggi l’insegnamento dell’inglese è di 3 ore settimanali, mentre da domani con le 27 ore complessive sarà sicuramente inferiore, probabilmente di 2 ore dalla seconda in poi.
Se l’inglese già c’era e addirittura con un orario maggiore, perché presentare la cosa, allora, come grande opera meritoria della riforma Moratti?
E poi un’altra domanda: le altre lingue straniere che fine faranno? Le risorse professionali appositamente formate andranno disperse?

Forgot Password