La riforma parte a settembre solo in forma sperimentale. Forse

Si parla (Tuttoscuola è stata la prima a farlo, v. TuttoscuolaNEWS n. 104 del 19 maggio) di sperimentazione, di maxi-sperimentazione, di progetto per l’innovazione, di ricorso all’articolo 11 del regolamento sull’autonomia scolastica: la strada è quella, ma…
C’è una questione non trascurabile che si frappone a quest’idea di una nuova sperimentazione della riforma, dopo quella avviata l’anno scorso. Se davvero il ministro intende imboccare la strada del progetto nazionale di sperimentazione, quando pensa di lanciare il progetto?
Ci sono almeno due passaggi obbligati, prima del “kick-off”: l’accordo nella maggioranza (il progetto non potrebbe ignorare i veti posti dall’Udc e da Tremonti) e il parere del CNPI.
Superate queste due forche caudine, si potrà procedere. Ma, a quel momento, che giorno segnerà il calendario?
L’adesione al progetto sperimentale, essendo facoltativa, deve necessariamente essere approvata dai collegi docenti di ciascun istituto interessato (ce ne sono, tra direzioni didattiche e istituti comprensivi, 5.985).
L’iniziativa ministeriale potrebbe arrivare tardi nelle scuole, con i docenti già sotto l’ombrellone. Se ne potrebbe in quel caso parlare solamente a settembre, con il rischio concreto che manchino il tempo e le condizioni necessarie per decidere.
Un film già visto l’anno scorso. E al ministero ricordano la fatica fatta per mettere su in tutta fretta i 250 istituti campione…