La questione dei ”mezzi” voti…

Sulla questione dei “mezzi voti”, interviene anche il lettore Salvatore Provenzani, a sostegno del precedente spunto di riflessione.

Invitiamo gli altri lettori a inviarci le loro testimonianze e opinioni sul tema (o su altri temi nuovi da proporre), scrivendoci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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Lo sfogo del lettore sulla questione dei mezzi voti è assolutamente opportuna perché effettivamente usarli è davvero la negazione della valutazione. Potrebbe appena e a stento essere congrua ove si misurassero le prestazioni senza doversi addentrare nel difficile mondo della valutazione. La stessa cosa, credo debba dirsi per quanto riguarda i + ed i meno.

Non hanno nessun significato docimologico ed è soltanto una vecchia abitudine che risale a chissà quanto tempo fa. In effetti nessuno ha sai saputo realmente quantificare e qualificare un mezzo voto o un più o un meno. Ma si sa le vecchie abitudini sono dure a morire.

In ogni caso moltissimi Docenti che sono stati valutati dai loro professori con un mezzo voto in più o in meno hanno perpetuato questo metodo senza chiedersi perché. Il lettore ha ragione nell’invocare un rimedio, ma basterebbe che ogni collega Dirigente Scolastico all’inizio dell’anno dicesse ai Docenti di non ammettere né i mezzi voti né i più o i meno nella valutazione degli studenti e probabilmente senza ricorrere alle grida manzoniane, il problema si risolverebbe.

L’azione di dissuasione e di controllo dovrebbe essere decisa e costante.

Salvatore Provenzani DS ITC Don Sturzo di Bagheria – Palermo

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