La precarietà nella scuola. Precisazioni

Nei giorni scorsi, nel commentare i riscontri ricevuti alla nostra ricerca sulla precarietà nella scuola (quasi il 15%) a confronto con quella complessiva degli altri comparti pubblici (5,5%), abbiamo anche rilevato che il sindacato Anief, nel riportare i risultati di quella ricerca esclusiva di Tuttoscuola e delle principali cause che attualmente originano la precarietà nella scuola (posti di sostegno in deroga e spezzoni di cattedra) non ne aveva citato la fonte. Avevamo anche ipotizzato che ciò fosse dovuto a una dimenticanza fortuita, perché in altre occasioni il sindacato aveva citato la fonte.

Un esame più attento del comunicato stampa dell’Anief nella parte riportata in un allegato ci ha invece consentito di rilevare che la fonte di provenienza della ricerca era stata citata (sia pure alla venticinquesima riga).

Ci scusiamo per questo con l’Anief e con i lettori.

Svista della redazione di Tuttoscuola?

Sì e no.

Nella mail con la quale è stato diffuso il comunicato, ricevuta dall’Ufficio stampa dell’Anief il 16 gennaio alle ore 17:16, che è quello che in genere leggono le redazioni, e che aveva letto la nostra redazione, c’è un lungo testo di circa 2.500 battute in cui non siamo citati: a quello ci eravamo riferiti nella notizia, non avendo visto (come probabilmente la maggior parte di coloro che leggono il comunicato sulla mail) che c’era anche un allegato, con un testo più lungo.

In generale riteniamo che se il fuoco di un comunicato è su dati frutto di elaborazione di un altro soggetto, la citazione vada messa nella dovuta evidenza e in tutte le comunicazioni. 

Noi, almeno, ci regoliamo così.