La pedagogista Ammannati: ”Scuola sì, ma non subito”

Nell’articolo Malgrado tutto, è bene che la scuola continui, Tuttoscuola prende posizione a favore di una ripresa delle attività didattiche nei territori abruzzesi colpiti dal terremoto per tre ragioni: perché ciò “costituisce una risposta attiva agli eventi, un modo per non subirli. In secondo luogo può sostenere gli alunni, soprattutto quelli che hanno avuto perdite di familiari, dal punto di vista psicologico. In terzo luogo non sottrae agli alunni per troppo tempo (oltre due mesi, cui si sarebbero aggiunti i quasi tre mesi delle lunghe vacanze estive italiane) il contatto, l’interazione, l’immersione nella dimensione socio-educativa dell’istituzione scuola, che per i giovani costituisce, deve costituire malgrado tutto, la ‘normalità’ della loro vita quotidiana“.

Non mancano però le voci fuori dal coro, almeno per quello che riguarda la ripresa della scuola primaria: in una dichiarazione resa a Quotidiano.net. Giuliana Ammannati, pedagogista clinico dell’Anpec, docente di filosofia e scienze umane, spiega che “tornare alla didattica nella scuola elementare (a calendario scolastico quasi ultimato) per dare una parvenza di normalità alla vita quotidiana dei bambini che a causa del terremoto hanno subìto profondi cambiamenti nella realtà personale; per i luoghi affettivi distrutti, per le persone scomparse, per il tempo interiore che ora ha una scansione diversa, è sbagliato e non congruo alla psicologia del bambino“.

La professoressa chiedere che la scuola italiana, almeno in questa occasione, esca “dalla rigida logica del calendario scolastico e del ritenere che solo gli apprendimenti che si realizzano sui banchi di scuola sono validi“.

La pedagogista conclude che non è mettendo i bambini “sotto una tenda, adibita a scuola, a fare disegni, a contare le tabelline e a scrivere, che si ascolta la loro attuale domanda formativa. Gli adulti diano, invece, loro gli strumenti per leggere la nuova realtà e la comunità, per orientarsi emotivamente e sapersi rappresentare senza timore, apprendendo facilmente regole e comportamenti idonei, che formano il carattere, che valgono e si ricordano per la vita“.