La maggioranza si giustifica: tagli ma per ripartire

”Il nostro senso di responsabilita’ ci ha convinto a sostenere il decreto Bersani per il suo valore strategico, ma e’ evidente l’errore nel prevedere tagli strutturali all’universita’ e la ricerca. Condivido quanto detto da Mussi: possiamo permetterci di affrontare il 2006 con un sacrificio, ma se l’Italia vuole ripartire e riavviare la crescita, l’universita’ e la ricerca, insieme alla scuola, sono la prima leva e richiedono un investimento eccezionale e di lungo periodo”. Lo afferma la senatrice del Pdci Maria Pellegatta, vicepresidente della commissione Scuola e Universita’ di Palazzo Madama.

Ricordando a sua volta le politche a suo dire restrittive del governo Berlusconi, la senatrice ha detto che “bisogna tornare a competere e per far cio’ non possiamo che sostenere con forza la nostra ricerca di base, che si fa nelle universita’, e far crescere la qualita’ delle risorse umane che li’ si formano. Senza questo, la Strategia di Lisbona resta lettera morta. E mi sembra, anche leggendo il Dpef, che Padoa Schioppa e Prodi ne siano consapevoli. Si tratta concretamente di far seguire alle parole i fatti nella predisposizione della finanziaria. Il gruppo Verdi-Comunisti Italiani – conclude – sosterra’ con forza questa esigenza”.