La maggioranza delle scuole sceglie il tempo lungo

Dai primi dati rilevati dal Miur risulta che, di fronte alla pluralità di orari offerti dal progetto Moratti, le famiglie e le scuole hanno chiesto decisamente più tempo scuola per i ragazzi.

Prima della riforma, nell’anno scolastico 2003-2004, il 72,7% delle prime e seconde classi (41.702 su un totale di 57.345 classi) funzionava a 30 ore settimanali, mentre il restante 27,3% (15.643 classi) si avvaleva del tempo prolungato fino a 36-37 ore settimanali.

La riforma ha modificato l’orario obbligatorio settimanale riducendolo a 27 ore (saranno 29 l’anno prossimo), ma offrendo alle famiglie la possibilità di avvalersi di un orario aggiuntivo di sei ore fino ad un totale di 33 ore settimanali complessive, e confermando anche la possibilità di avvalersi dell’orario prolungato oltre le 33 ore e fino a 40 settimanali (mensa compresa).

La riforma, oltre a confermare la scelta delle 30 ore e del tempo prolungato, ha introdotto, come novità, la possibilità di scelta da parte delle famiglie tra orario ridotto a 27 ore e orario potenziato a 33.

Le famiglie (o le scuole) hanno scelto decisamente la seconda opzione, lasciando al palo (1%) la prima ipotesi e optando in massa per la seconda.

Il modello delle 30 ore settimanali, che in precedenza funzionava in quasi il 73% delle classi, ora è precipitato al 21%.