La Gelmini tira un respiro di sollievo davanti alla sentenza della Corte

Forse il ministro Gelmini temeva che l’impianto dell’art. 64 della legge 133/2008 venisse dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale, in seguito ai ricorsi presentati da diverse regioni che chiedevano la pressoché totale illegittimità dell’impianto riformatore.

La Corte, con la sentenza n. 200 pubblica ieri, ha salvato quasi in toto l’art. 64 dichiarando che le disposizioni in esso comprese hanno natura di norma generale e, in quanto tali, di esclusiva competenza dello Stato.

Soltanto due disposizioni relative al dimensionamento della rete scolastica e degli interventi di tutela dell’utenza nelle piccole scuole sono state dichiarate illegittime dalla Corte.

Il ministro Gelmini, passato il timore del peggio, ha commentato: “Prendo atto con soddisfazione delle decisioni assunte dalla Consulta, posto che è stata riconosciuta la legittimità costituzionale dell’impianto complessivo dell’art. 64 del decreto legge 112. Per quanto rigarda le due disposizioni di cui è stata affermata l’incostituzionalità (lettere f-bis ed f-ter – ndr), va osservato che su criteri, tempi e modalità per dimensionare la rete scolastica si era già provveduto a trovare un accordo nella Conferenza Stato-Regioni ed Enti locali.”