La Cgil vuole lo sciopero della conoscenza

Una protesta nazionale di tutto il comparto della conoscenza, cioè scuola, università, conservatori, accademie ed enti di ricerca, l’11 dicembre.

L’idea arriva dalla Flc-Cgil, che formalizzerà l’appuntamento nel direttivo in programma per domani.

Non è escluso che nello stesso giorno incrocino le braccia anche i dipendenti di tutto il pubblico impiego: al centro dell’azione di lotta soprattutto contratti e assunzioni.

Per quanto concerne la scuola, le richieste principali riguardano il rientro dei tagli di organico previsti dalla legge 133, il rinvio della riforma del secondo ciclo e la soluzione definitiva del problema del precariato mediante un piano organico di assunzioni.

Altre richieste riguardano tutto il pubblico impiego: stanziamenti adeguati per il rinnovo dei contratti e ritiro delle norme del cosiddetto ”decreto Brunetta” che mettono in discussione l’attuale modello contrattuale.

Non solo. Pure il Coordinamento dei precari della scuola ha intenzione di indire una mobilitazione del settore per l’11 dicembre, con sciopero e manifestazione a Roma.

”Chiediamo – dicono – che nella nuova legge Finanziaria sia previsto il ritiro dei tagli alla scuola introdotti con la legge 133 e rivendichiamo la difesa di un sistema di istruzione pubblico, aperto a tutti e di qualità”