La Cgil cerca un legame con il movimento studentesco

A Bologna, dove gli ‘ultimi giapponesi’ di questa stagione di proteste studentesche hanno occupato il liceo Copernico durante le vacanze natalizie (una quarantina di ragazzi delle superiori, con qualche esponente dei collettivi universitari) per dimostrare che “la lotta non va in vacanza”, la Fiom, il sindacato metalmeccanici della Cgil ha espresso solidarietà agli occupanti e li ha invitati in fabbrica a discutere con gli operai dei problemi della scuola.

A Milano, dove sono stati denunciati per violenza privata e danneggiamenti diversi studenti che, in occasione delle manifestazioni studentesche di dicembre hanno occupato alcuni istituti cittadini (Manzoni, Vittorio Veneto, Pascal, Tenca e Caravaggio) con conseguente denuncia dei capi d’istituto, la Cgil milanese ha deciso di offrire patrocinio legale gratuito per la difesa dei giovani su cui pende una pesante accusa per i danni subiti dalle loro scuole e stimati in circa un milione di euro (il Comune di Milano potrebbe costituirsi parte civile).

Sulla decisione cigiellina milanese sono fioccate le critiche dell’amministrazione comunale, di esponenti politici e di rappresentanti di altri sindacati.

Bologna e Milano sembrano avere in comune qualcosa che va oltre la semplice condivisione delle ragioni di protesta del movimento studentesco contro la riforma della scuola e dell’università. Sembra quasi che si voglia ricostituire quel legame di lotta e di piazza che, quasi quarant’anni fa, aveva unito movimento operaio e movimento studentesco per il cambiamento politico e istituzionale del Paese.