La carriera solo per merito rientra dalla finestra. Per tre quarti
Nell’intervista che il ministro Giannini ha rilasciato nei giorni scorsi al Corriere della Sera, e nelle successive dichiarazioni rilascite il 31 gennaio in margine alla consegna dei premi Nonino 2015, si chiariscono alcune scelte che dovrebbero caratterizzare l’innovazione ipotizzata dalla Buona Scuola. Come la progressione di carriera per merito, ad esempio.
Alla domanda se è stato fatto un dietrofront sulla progressione in carriera per merito la Giannini risponde affermando – ma non si capisce se la risposta è scherzosa – che la proposta della Buona Scuola era provocatoria.
Il peso degli interventi on line potrebbe aver determinato un cambio di linea da parte sua e dell’Esecutivo.
La proposta iniziale, come si ricorda, prevedeva l’azzeramento della progressione per anzianità con scatti triennali di merito riservati a due terzi della categoria. La consultazione ha respinto la proposta della progressione per solo merito e ha chiaramente indicato la soluzione mista: merito e anzianità.
Nei giorni scorsi il sottosegretario Faraone, parlando di risorse finanziarie da destinare alla carriera dei docenti, aveva fatto riferimento ai due terzi, lasciando intendere che, probabilmente, il restante terzo poteva andare alla progressione per anzianità. Metodo misto, dunque?
Il chiarimento lo ha fornito ora la Giannini, dichiarando che vi sarà una quota di risorse riservata alla progressione per anzianità: non un terzo, come aveva dichiarato Faraone, bensì un quarto.
Una mediazione che sembra relegare l’anzianità ai minimi, lasciando maggior spazio al merito: la proposta della Buona Scuola bocciata dalla consultazione sembra rientrare dalla finestra.
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