Ius culturae, un nodo del dibattito politico

La legge che lega il riconoscimento della cittadinanza italiana ai bambini stranieri che hanno frequentato un ciclo intero della scuola italiana – un provvedimento che Tuttoscuola ha salutato come una “legge di civiltà”, e che era già stata approvata dalla Camera – si è infine arenata al Senato nella palude di un confronto politico che guarda ormai solo alla prossime elezioni. “Non c’è più la maggioranza per approvarla”, ha detto il capogruppo dei senatori del Pd, Luigi Zanda, dopo che il leader di Alternativa popolare, ministro Alfano, aveva detto di non avere “obiezioni di merito” sulla legge, ma solo “di opportunità” di votarla in questa fase politica.

Ancora una volta una legge sulla scuola non viene affondata dall’opposizione ma da un conflitto intervenuto all’interno della maggioranza, come accadeva nella Prima Repubblica (vedi legge istitutiva della scuola materna statale e le quattro fallite riforme della scuola secondaria superiore) e come ha continuato ad accadere anche nella Seconda, perfino dopo l’approvazione delle leggi, come è accaduto con la riforma Moratti e la pseudolicealizzazione dell’istruzione tecnica.

È legittimo pensare che si tratti di una conseguenza del probabile ritorno a una consultazione elettorale di tipo proporzionale, che tende ad esaltare le identità e le differenze, rinviando le decisioni su materie ad alto valore simbolico, come le leggi educative, a mediazioni post-elettorali.

Se le prossime elezioni non vedranno un chiaro vincitore (sembra improbabile che un partito superi da solo il 40% dei voti, una soglia difficile anche per una coalizione) la legge sullo ius soli potrebbe essere uno dei punti di convergenza di una maggioranza parlamentare (e forse di governo) di centro-sinistra formata dal Pd e da un soggetto politico di sinistra ma non alternativo ad esso, come potrebbe essere il ‘Campo Progressista’ proposto da Giuliano Pisapia, che si sono espressi chiaramente in favore dell’approvazione di questa legge-simbolo di una visione progressista ed inclusiva della scuola. E in caso di maggioranza estesa ad Alternativa popolare potrebbe perfino aggiungersi il voto favorevole degli alfaniani, che questa legge in fin dei conti l’hanno già votata in questa legislatura.

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