Istruzione: alcuni effetti della proposta di manovra finanziaria

La proposta del Governo per la manovra di finanza pubblica assegna alla missione “istruzione scolastica”, articolata in 9 programmi di spesa, la dotazione di 43.776,6 milioni di euro, con incremento di 2313,2 milioni di euro rispetto alla legge di bilancio 2008. Al complesso delle spese per l’istruzione vengono applicate per l’esercizio 2009 le riduzioni di spesa previste dalle ultime due leggi finanziarie (L. 296/2006 e 244/2007) e dall’articolo 64 del DL. 112/2008.

Le riduzioni di spesa sono affiancate anche dalle consistenti variazioni positive che discendono dai risparmi delle spese per il personale. Il complesso della manovra registra per il settore istruzione consistenti riduzioni di spesa rispetto all’esercizio 2008. Significativa è la riduzione dello stanziamento da trasferire alle Regioni di 35,2 milioni di euro per le borse di studio per la frequenza della scuola dell’obbligo, che comunque rientra, come ha sottolineato l’assessore regionale del Lazio Silvia Costa, tra le poste di bilancio dello stato di previsione del ministero dell’Economia e delle Finanze (Tabella n. 2), che possono essere rimodulate dal Ministro, ai sensi dell’art. 60, comma 3, del decreto legge 112/98.

Anche lo stanziamento previsto dalle leggi 440/1997 e 144/1999 per l’ampliamento dell’offerta formativa è oggetto di un significativo taglio di circa 45milioni di euro per l’anno 2009. Inoltre, l’emendamento 2.Tab. 2.58-5, di integrazione del finanziamento delle istituzioni scolastiche non statali presentato dal relatore in Commissione Bilancio non è stato accolto dal Governo che tuttavia ha sottolineato la possibilità di “risolvere i nodi problematici relativi alle scuole private in via amministrativa per l’anno 2008” facendo ricorso all’art. 60 del decreto legge n. 112 del 2008 che consente margini di elasticità di bilancio (cfr. resoconto 2 dicembre commissione bilancio). Una nota positiva è costituita dalla prevista conferma per l’anno 2009 per i docenti di ogni ordine e grado, anche non di ruolo con incarico annuale, della detrazione dall’imposta lorda e fino a capienza della stessa nella misura del 19% delle spese documentate sostenute ed effettivamente rimaste a carico, per l’autoaggiornamento e per la formazione. Ci si aspettava però un incremento della detrazione dal 19 al 50%, come aveva annunciato il ministro dell’istruzione Gelmini nella lettera a Tuttoscuola pubblicata nel numero di ottobre. Un’idea abortita o solamente rimandata?