Invalsi/3. Il cheating si può ridurre coinvolgendo di più gli insegnanti

I sofisticati software dell’Invalsi sono in grado, com’è noto, di rilevare gli effetti di quelli che i ricercatori dell’Istituto chiamano ‘comportamenti anomali’: in pratica il tasso di ‘cheating’, le copiature tra studenti e/o gli ‘aiutini’ che essi ricevono dagli insegnanti in occasione dello svolgimento delle prove quando esse vengono gestite direttamente dagli insegnanti, senza la presenza di osservatori esterni.

La controprova è fornita dal confronto tra i dati complessivi, relativi all’universo delle scuole, e quelli delle scuole e classi ‘campione’, dove invece intervengono gli osservatori esterni, appositamente formati dall’Invalsi. Lo scarto rilevato in passato era notevole, e per quanto riguarda le prove del 2012 lo si conoscerà meglio a settembre, quando saranno resi noti i dati complessivi.

Intanto però si è notato che rispetto agli anni scorsi il fenomeno del cheating è quasi del tutto scomparso nelle scuole campione. Non solo, dicono all’Invalsi, perché gli osservatori esterni hanno fatto bene il loro lavoro ma perché la cultura della valutazione oggettiva si sta radicando tra gli insegnanti.

Secondo il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, il lavoro dell’Invalsi è positivo ma “ciò che non va bene è la residualità con cui viene considerato il ruolo degli insegnanti in questo contesto (…) Sarebbe stato utile, anche nell’incontro di oggi, dar voce agli insegnanti in modo da considerare appieno esperienze professionali e criticità su cui più volte si è discusso nelle scuole”. E comunque è necessario “prevedere un coinvolgimento, un piano formativo, un sostegno agli insegnanti protagonisti di un complesso impianto innovativo” e “semplificare le procedure per lo svolgimento dei test”.

Frena anche Mimmo Pantaleo, segretario della Flc-Cgil: “bisognerebbe mettere in campo un vero sistema di valutazione, che tenga conto dell’anno scolastico, della capacità di apprendimento, dello spirito critico”. Anche in questa ottica l’accento cade sul maggiore coinvolgimento degli insegnanti.