Invalsi 2024, generazione Erasmus: migliorano i risultati in Inglese. Restano forti i divari tra Nord e Sud, ma si riducono

Forse perché si sentono già cittadini europei con un piede fuori dall’Italia, forse perché la scuola italiana ha trovato la chiave giusta a livello didattico, fatto sta che gli studenti e le studentesse hanno ottenuto risultati in Inglese nettamente migliori rispetto al passato. E’ questo infatti uno degli aspetti principali emerso dalla presentazione dei risultati delle prove Invalsi 2024 di oggi, 11 luglio, alla Camera dei Deputati. Certo, sulla fotografia restituitaci dall’Invalsi continuano ad esserci, come sempre, luci ed ombre: da un lato si osservano infatti segnali di ripresa e miglioramenti che fanno ben sperare in una sconfitta definita del Covid in termini di danni agli apprendimenti, dall’altro continuano però a rimanere forti disparità territoriali che richiedono interventi mirati per garantire a tutti pari opportunità di successo. Di seguito i punti salienti emersi dall’analisi delle prove di Italiano, Matematica e Inglese.

I risultati mostrano sin dalla scuola primaria un importante miglioramento – ha commentato il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, intervenuto all’evento di presentazione dei risultati -. E questi segnali arrivano per alcuni temi particolarmente delicati, vedono addirittura l’inizio di una svolta. Si tratta di primi segnali di ripresa che si evidenziano già in seconda primaria”. 

Dobbiamo attuare ed estendere il più possibile la riforma dell’istruzione tecnico professionale – ha detto ancora il ministro -. Abbiamo previsto il potenziamento dell’italiano, della matematica e dell’inglese proprio nei professionali dove sappiamo che i ragazzi mostravano particolari carenze. Dobbiamo poi insistere sul potenziamento della didattica innovativa, tecnologica, con un’IA che sia al servizio della personalizzazione degli apprendimenti. Abbiamo avviato una sperimentazione nelle scuole con dei kit per docenti. Abbiamo investito nella formazione degli insegnanti per l’uso dell’IA al servizio degli studenti, soprattutto per quelli con disabilità. Dobbiamo modernizzare la nostra didattica senza dimenticare che la guida del docente è fondamentale“. 

Invalsi 2024, prime indicazioni di ripresa nella scuola primaria

Nello specifico, per gli alunni della II primaria si registra una lieve ripresa nelle competenze di Matematica, con il 67% che raggiunge almeno il livello base (era il 64% nel 2023). Anche in Italiano, sebbene ci sia stato un leggero calo rispetto agli anni precedenti, il 67% degli alunni mantiene il livello base (era il 69% nel 2023).

In V primaria i risultati sono più variabili: in Italiano il 75% degli studenti raggiunge almeno il livello base, mentre in Matematica c’è un aumento al 68% (dal 63% nel 2023). Particolarmente positivi sono i risultati in Inglese, dove il 95% degli studenti raggiunge il livello A1 nella prova di lettura e l’86% nella prova di ascolto, segnando un significativo miglioramento rispetto al 2023.

Invalsi 2024. Scuola secondaria di primo grado: segnali di stabilità e miglioramenti in Inglese

Le prove CBT per la III secondaria di primo grado mostrano che i risultati in Italiano e Matematica si sono stabilizzati dopo il calo tra il 2019 e il 2021. In Italiano, il 60% degli studenti raggiunge un livello adeguato, mentre in Matematica la percentuale rimane al 56%. I miglioramenti più significativi si osservano nelle prove di Inglese, con l’82% degli studenti che raggiunge il livello A2 in Reading e il 68% in Listening, un aumento di 3 punti percentuali rispetto al 2023.

Invalsi 2024. Scuola secondaria di secondo grado: progressi importanti

Gli esiti delle prove dell’ultimo anno di scuola secondaria di secondo grado mostrano miglioramenti in tutte le discipline. In Italiano, il 56% degli studenti raggiunge almeno il livello base, con un incremento di 5 punti percentuali rispetto al 2023. In Matematica, il 52% raggiunge il livello base, segnando un leggero aumento rispetto agli anni precedenti. Anche in Inglese si registrano progressi: il 60% degli studenti raggiunge i traguardi nella prova di Reading e il 45% in quella di Listening.

Invalsi 2024, al Sud e nelle Isole il 61% degli studenti non raggiunge il livello base in Matematica

Nonostante i progressi, il rapporto Invalsi evidenzia ancora forti disparità tra le diverse aree del Paese. Le scuole del Sud faticano maggiormente a garantire opportunità di apprendimento paritarie, con solo il 48% degli studenti di terza media che raggiunge almeno il livello base in Matematica, una percentuale che scende al 39% nel Sud e Isole. Questa disparità si riflette anche nei gradi scolastici successivi, creando una catena di svantaggi che penalizza gli studenti del Sud. 

La forte disparità tra i risultati degli studenti del Nord e del Sud appare però in riduzione. Ad esempio la percentuale di allievi/e che raggiunge il traguardo atteso o superiore “a fine corsa” (ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado) in Italiano passa dal 62% al Nord  e 39% al Sud e Isole nel 2023 (divario -23%) al 66% al Nord e 47% al Sud e Isole nel 2024 (divario -19%). In Matematica passa dal 66% al Nord Est  e 35% al Sud e Isole nel 2023 (divario -31%) al 66% al Nord Est e 39% al Sud e Isole nel 2024 (divario -27%). In Inglese lettura passa dal 69% al Nord Est  e 45% al Sud e Isole nel 2023 (divario -24%) al 70% al Nord Est e 52% al Sud e Isole nel 2024 (divario -18%). 

Disparità territoriale in riduzione anche per i ragazzi di terza media che in particolare nelle regioni del Settentrione e del Centro mostrano un progressivo debole peggioramento in Italiano.
Nelle regioni del Mezzogiorno si registra invece una complessiva stabilità dal 2021.

Controtendenza per quanto riguarda i risultati che i ragazzi di terza media ottengono invece in Matematica nelle regioni della macro-area del Sud sono in controtendenza dove l’Invalsi registra un 
costante miglioramento dal 2021.

Ma andiamo all’Inglese. Anche qui il Sud e il Sud e le Isole registrano un miglioramento nei risultati di Reading e di Listening.

Risultati in Reading

Risultati in Listening

Invalsi 2024, dispersione scolastica in calo

Buone notizia arrivano relativamente ai dati sulla dispersione scolastica: nonostante infatti i valori siano ancora alti, l’Italia ha conseguito risultati molto importanti passando da oltre il 25% all’inizio del secolo al 10,5% del 2023, dato recentemente reso pubblico da ISTAT. Inoltre, in base ai dati Invalsi 2024 è possibile stimare che se si prendono in considerazione solo le prime età di riferimento (18-20 anni) per il calcolo della dispersione scolastica (18-24 anni) non solo può considerarsi raggiunto il traguardo posto dal PNRR per il 2025 (10,2%), ma è da ritenersi molto vicino anche quello identificato dalla Commissione europea per il 2030 (9%).

Tuttavia, l’attenzione deve essere rivolta non solo a coloro che abbandonano la scuola ma anche a tutti i e le giovani che la terminano senza avere le competenze di base attese. Nel 2019 la dispersione scolastica implicita si attestava al 7,5%, per salire al 9,8% nel 2021, forse anche a causa di lunghi periodi di sospensione delle lezioni in presenza. Nel 2022 si era già osservata una leggera inversione di tendenza sia a livello nazionale, passando al 9,7% (-0,1 punti percentuali), sia a livello regionale. Tale tendenza ha poi trovato conferma nel 2023 in cui la dispersione scolastica implicita si è attestata all’8,7%, quindi in ulteriore calo. Grazie al generalizzato miglioramento degli esiti delle prove dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado, nel 2024 la dispersione scolastica implicita scende al 6,6% e solo in due regioni italiane (Campania e Sardegna) rimane sopra il 10%. A livello nazionale, quindi, la dispersione scolastica implicita raggiunge il valore più basso da quando è iniziata la sua rilevazione (2019).

Ricordiamo che quest’anno le prove hanno coinvolto oltre 12.000 scuole per un totale di circa 1 milione di alunne e alunni della scuola primaria (classe II e classe V), circa 570.000 allieve e allievi della scuola secondaria di primo grado (classe III) e più di 1 milione di studenti e studentesse della scuola secondaria di secondo grado.

© RIPRODUZIONE RISERVATA