Insistiamo: la prova Invalsi nell’esame di licenza media deve servire ad altro

Tuttoscuola nella newsletter della scorsa settimana ha proposto una diversa finalizzazione delle prove Invalsi all’interno dell’esame di scuola media (Tempo di esami. La prova Invalsi alla prova). La prova, così com’è, serve a valutare il sistema di istruzione, piuttosto che i singoli alunni: se ne fa, quindi, un utilizzo improprio, anche se è la legge che lo prevede. Ma le leggi possono essere cambiate o interpretate…

La stessa prof. Elena Ugolini, sottosegretario all’istruzione, nel commentare l’esito dell’ultima prova nazionale Invalsi – ancora una volta riuscita sotto l’aspetto dell’efficienza organizzativa – ha affermato che “Una prova nazionale che permetta di avere dei risultati comparabili, aiuta ogni singola scuola ad avere un punto di paragone esterno per capire i propri punti di forza e di debolezza e consente ai ragazzi di confrontarsi con i loro coetanei a livello nazionale.

Siamo d’accordo con il sottosegretario: le prove Invalsi servono proprio a valutare il sistema di istruzione, ed è giusto che siano obbligatorie. Mentre non obbediscono, secondo noi, alla logica della valutazione didattica, che è ‘micro’, afferendo a individui ma a quella della valutazione di sistema, che è ‘macro’ riguardando gruppi, classi, scuole, territori. Inoltre l’esito di questa prova è asimmetrico rispetto alle altre prove d’esame, risultando dall’applicazione di una griglia stabilita centralmente mentre gli altri voti sono assegnati dai docenti sulla base della loro valutazione didattica. 

D’accordo con la nostra posizione si è dichiarata l’AGe, Associazione Italiana dei genitori che ha chiesto di portare fuori dall’esame di terza media le prove “per non scaricare solo sui ragazzi la sacrosanta necessità di valutazione nella scuola italiana. Ma questo non vuol dire screditare le prove Invalsi, che hanno lo specifico obiettivo di produrre dati sulla preparazione degli studenti comparabili fra classe e classe, fra scuola e scuola, fra Regione e Regione, ma anche confrontabili con i risultati degli studenti pari grado di altri paesi europei. Obiettivo importante, con qualche opportuno distinguo. Ma, perché la prova Invalsi anche nell’esame di terza media, contribuendo a determinare il voto finale?

Prove Invalsi sì, dunque, ma fuori dall’esame o, quanto meno, senza peso valutativo sui singoli alunni. Ma per l’AGe c’è altro: “Per l’esame di terza media le prove non solo condizionano negativamente il voto finale, ma possono anche causare un danno economico alle famiglie: l’esito finale della terza media condiziona l’attribuzione di borse di studio e buoni “dote scuola”, nonché agevolazioni per acquisto di libri o altro. È giusto che anche ciò venga pregiudicato dal risultato delle prove Invalsi? Svolgiamo molte prove Invalsi ogni anno, ma togliamole dall’esame finale.