Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Insegnare inglese: “zero titoli” nella scuola elementare

Quale è il problema? Se non si riesce a saltare sopra l’asticella reale, cambiamola con una virtuale. I programmati percorsi formativi per la formazione linguistica degli insegnanti elementari sono rapidi perché la scadenza per il pagamento della “cambiale” relativa ai tagli al Ministro dell’Economia è prossima. Gli insegnanti formati, infatti, devono essere pronti dal 1 settembre 2010.

L’obbiettivo è coprire il buco determinato dal taglio di 3900 posti destinati ad una figura particolare di docente elementare, cosiddetto “specialista“, utilizzato per insegnare esclusivamente la lingua inglese in più classi della scuola primaria.

In poche parole molti maestri specializzati verranno “reinventati”, perché un percorso obbligatorio di formazione rapidissimo di 50 ore di cui 20 online, senza la previsione di alcuna verifica finale,  possa garantire abilità linguistiche per insegnare le lingua inglese ai bambini di sei o sette anni.

Si registra una differenza incolmabile rispetto ad esperienze pregresse di insegnamento dell’inglese affidato a docenti laureati in lingua straniera o formati con percorsi di formazione e di apprendimento delle competenze linguistiche della durata fino a 500 ore, dedicate allo sviluppo delle competenze linguistiche della lingua straniera ed alla preparazione metodologica didattica.

Oggi siamo in presenza di qualcosa di veramente miracoloso: acquisire il livello di competenze linguistiche e metodologiche necessarie con sole 90 ore di insegnamento in presenza e 250 ore, come si dice, “online“, cioè a distanza.

Ma non è troppo poco per una scuola che – come dichiara giustamente la Gelmini – voglia aprirsi allo scenario internazionale?

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