Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Insegnamento del Corano: contrari

Reazioni negative all’apertura del cardinale Martino per l’insegnamento della religione islamica nelle scuole italiane sono venute soprattutto da esponenti della Lega e della Casa delle Libertà.
La proposta dell’ora di religione dedicata all’Islam – ha dichiarato il ministro Castelli criticando il collega Pisanu – è uno dei deleteri effetti della Consulta islamica alla quale io ero contrario“.
L’ex-ministro Calderoli ha definito quella del cardinale Martino una posizione “personale” ed ha aggiunto: “ritengo che, prima di discutere del diritto all’ora di religione anche per culti diversi, sia necessario garantire la libertà di religione per chi si professa cristiano nei paesi di fede diversa“.
Sulla impraticabilità del principio di reciprocità si è dichiarata d’accordo anche Alessandra Mussolini che ha sottolineato la sua contrarietà all’ora di religione islamica, “quando noi nei Paesi islamici non possiamo farci il segno della croce altrimenti rischiamo che ci taglino la testa“.
Il presidente del Senato, Pera ha preso le distanze, accusando alcuni esponenti della Chiesa e anche della Cdl di essere “troppo timidi” nei confronti dell’Islam. “È inaccettabile l’idea avanzata ieri dal cardinale Martino. Quale Islam si insegnerebbe? Da parte di chi? Di quale imam?”, chiede polemicamente Pera.
Baget Bozzo (Forza Italia) giudica la proposta incredibile. Il presidente della Camera Casini chiede reciprocità prima di fare concessioni.
Contrari all’apertura del cardinale i rappresentanti della Tavola Valdese, delle chiese evangeliche e delle altre chiese protestanti in Italia.
Netto il commento del vicepresidente dell’Unione battisti, Salvatore Rapisarda: “La religione non si insegna – dice – si testimonia“. “Non abbiamo dubbi sulla sincerità della proposta del cardinal Martino, ma non la condividiamo.”

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