Indicazioni nazionali/4. 1° ciclo, verso la soluzione definitiva?

C’erano una volta le Indicazioni nazionali targate Moratti che, in risposta al Regolamento dell’autonomia scolastica, davano attuazione per la prima volta all’art. 8 (curricolo), definendo gli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni.

Era il 2004, ma mentre docenti ed editori si preparavano gradualmente al cambiamento, lasciando in archivio i programmi didattici a cui le scuole avevano dovuto conformarsi prima dell’autonomia scolastica, finiva la legislatura e arrivava un nuovo ministro (Fioroni) che cambiava linea.

Nel 2007 uscivano le Indicazioni per il curricolo, ma il ministro si limitava a proporne la sperimentazione senza cancellare le Indicazioni-Moratti che rimanevano, almeno formalmente, prevalenti sulle nuove sperimentali e, anzi, erano ancora le uniche a vincolare le scuole.

La fine anticipata della legislatura cancellava ogni intenzione di regolarizzare l’esistenza delle due Indicazioni che, fra l’altro, risentivano di due diverse filosofie di impostazione, poco conciliabili.

Una bella confusione e un comprensibile disorientamento per docenti e case editrici.

Nel 2009 il ministro Gelmini, dopo aver legittimato le Indicazioni-Fioroni, ponendole sullo stesso piano formale delle Indicazioni nazionali, non scioglieva il nodo della ambiguità per la coesistenza di due Indicazioni diverse ed entrambe ufficiali, ma anzi invitava le scuole a darvi attuazione per un triennio, utilizzandole discrezionalmente per raggiungere gli obiettivi della sua riforma.

La chiarezza normativa non aveva l’equivalente della facilità applicativa, e molte scuole hanno navigato a vista o hanno atteso la parola definitiva. Siamo ormai alla fine del triennio di prova e dall’anno prossimo vi dovrebbero essere Indicazioni definitive valide e vincolanti per tutti.

La scorsa settimana nel corso di un incontro sindacale il Miur ha comunicato che un apposito gruppo di lavoro sta operando per la eventuale revisione delle Indicazioni, assumendo come base di riferimento le Indicazioni per il curricolo. Oltre a tener conto degli esiti del monitoraggio ANSAS sulle attività condotte dalle scuole, è stato riferito che si terrà conto anche delle migliori esperienze condotte dalle istituzioni scolastiche autonome e di vari focus, in modo da poter predisporre l’impianto di revisione delle Indicazioni per i prossimi mesi.

Sembra di capire che si andrà a definire il tutto in modo soft e condiviso in vista del prossimo anno scolastico e che ci sarà una gradualità di attuazione per dar modo alle scuole di adattarsi ai nuovi assetti e alle case editrici di aggiornare i testi scolastici.