Indicazioni Nazionali/4. Ma il vero nodo è la Storia

Come non era difficile prevedere, tra le associazioni disciplinari quelle degli storici sono state le prime a contestare la decisione di Valditara di nominare una commissione per la “revisione delle Indicazioni Nazionali”. Tutte le società, associazioni e consulte (ben 11 sigle) hanno sottoscritto e inviato al Ministro una lettera nella quale lamentano che della commissione facciano parte solo pedagogisti e nessun esperto disciplinare: “Siamo convinti che ogni disciplina abbia un metodo di insegnamento specifico e non esista dunque un metodo di insegnamento universale applicabile a ogni materia”.

Ma se questo è vero in generale, lo è ancora di più, sostengono gli storici, per l’insegnamento della Storia, anche in considerazione del fatto che a presiedere la commissione sia stata designata la prof. Loredana Perla, una pedagogista che, come segnalato nella notizia precedente, l’anno scorso aveva pubblicato insieme allo storico Ernesto Galli della Loggia un saggio dedicato proprio alla prioritaria importanza dell’insegnamento della Storia nella formazione di una più solida “identità nazionale”, tanto più necessaria in tempi di immigrazione e multiculturalismo.

Tra i principali rilievi mossi da Galli alle attuali Indicazioni Nazionali per Storia e Geografia sta l’eccessivo spazio dedicato alle tematiche internazionali a scapito di quelle riguardanti l’Italia, la sua storia e la sua geografia, così intrecciate con il patrimonio artistico nazionale. Meglio sarebbe, a suo avviso, presentare tali discipline con metodo “narrativo”, più coinvolgente per gli alunni, e partendo dal riferimento a realtà locali o vicine (monumenti, opere d’arte ma anche paesaggi) che lo studente conosce meglio. Loredana Perla, a sua volta, auspica la rivalutazione educativa, oltre che didattica, di alcuni testi classici come Cuore di De Amicis e Pinocchio di Collodi, vettori – a suo avviso – di valori positivi.

Il valore di Cuore, afferma Perla nel libro scritto con Galli, sta nel fatto che “crollate tutte le ideologie i suoi contenuti possono aiutare a riscoprire i valori essenziali di cittadinanza (lealtà, generosità, responsabilità) e testimoniarli con buoni esempi agli occhi di chi nasce oggi”. Pinocchio, a sua volta, propone ai giovani di oggi, che hanno “bisogno di autorità e di eccellenza”, il recupero di un rapporto intergenerazionale positivo, oggi in crisi. 

Comunque, le Associazioni non si oppongono a priori al lavoro della commissione Perla. Nella lettera inviata al Ministro esse chiedono anzi di essere coinvolte attraverso la “partecipazione diretta dei presidenti o di loro delegati nell’eventuale formazione di sottocommissioni e nella loro audizione presso la Commissione”.

Il dialogo è certamente preferibile alle barricate, ed è presumibile, e comunque auspicabile, che anche Valditara sia d’accordo.

Su questa tematica la nostra testata tornerà ampiamente con adeguati approfondimenti e confronti tra le diverse posizioni.

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