
Inclusione, D’Aprile (Uil Scuola): ‘Aumentano gli alunni con disabilità mentre si corre il rischio di dequalificare la formazione’

I dati ISTAT sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità dipingono un quadro allarmante e preoccupante per il sistema educativo italiano. Il rapporto, recentemente pubblicato, rivela che oltre 66mila insegnanti di sostegno, pari al 27% del totale, sono stati selezionati dalle liste curricolari, ovvero sono docenti che non possiedono una formazione specifica per supportare adeguatamente gli studenti con disabilità. Questa scelta risulta essere una risposta alla cronica carenza di figure specializzate, ma non può certo essere considerata una soluzione accettabile. Si tratta infatti di una pratica che compromette la qualità del sostegno educativo, già fragile, e che non tutela adeguatamente i diritti degli alunni con disabilità.
A peggiorare la situazione, c’è il dato che un mese dopo l’inizio dell’anno scolastico, l’11% degli insegnanti di sostegno non era ancora stato assegnato alle scuole, lasciando così migliaia di alunni senza il supporto di cui hanno bisogno. Questi numeri certificano una realtà drammatica, dove le risorse destinate a garantire un’educazione inclusiva e di qualità per tutti gli studenti, non solo non sono sufficienti, ma non vengono neanche distribuite in modo equo e tempestivo.
A commentare questa situazione è Giuseppe D’Aprile, Segretario dell’organizzazione che rivendica una serie di misure urgenti e concrete per correggere una volta per tutte le gravi inefficienze del sistema. “È evidente che il sistema scolastico non riesce a garantire un’istruzione adeguata a tutti gli alunni, soprattutto a quelli con disabilità”, afferma D’Aprile. “Questi dati ci impongono di affrontare la questione con soluzioni che non siano più rinviabili.”
Una delle principali richieste di D’Aprile riguarda l’eliminazione del numero chiuso per l’accesso ai corsi di specializzazione per insegnanti di sostegno. La selezione limitata di candidati per questi corsi di formazione è un ostacolo significativo alla creazione di una forza lavoro adeguatamente preparata e numericamente sufficiente per soddisfare il fabbisogno reale delle scuole. Se, infatti, il numero di posti disponibili per questi corsi fosse allineato con la domanda effettiva, si eviterebbero situazioni in cui ad alunni con disabilità vengano assegnati docenti non specializzati, con il rischio di compromettere la qualità dell’inclusione scolastica.
Un’altra proposta avanzata riguarda l’assunzione in ruolo degli insegnanti di sostegno su tutti i posti vacanti, utilizzando anche le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). In questo modo, si garantirebbe un sostegno adeguato e strutturato per ogni alunno con disabilità, senza più ricorrere a soluzioni temporanee e precarie che, seppur necessarie in situazioni d’emergenza, non possono rappresentare la norma. Secondo D’Aprile, “tutelare sia gli alunni che le famiglie in una scuola libera e autonoma, che non deve essere condizionata da scelte individuali o scorciatoie professionali, è un impegno che non possiamo più rimandare.”
Per il sindacato la soluzione non si trova quindi nell’affidarsi a corsi brevi e non strutturati (come i corsi INDIRE), che non offrono una preparazione adeguata, ma in un serio piano di assunzione e formazione che investa nel futuro della scuola italiana. La qualità dell’inclusione scolastica, infatti, è direttamente legata alla competenza degli insegnanti, e questo non può essere garantito se non con una solida preparazione accademica e una formazione continua.
Le famiglie e gli studenti con disabilità meritano un sostegno concreto e garantito. Ogni giorno che passa senza interventi efficaci, è un ulteriore passo indietro rispetto ai diritti e alle opportunità educative di migliaia di giovani. Le parole di Giuseppe D’Aprile, pertanto, si fanno eco di un’urgenza che non può più essere ignorata: “È ora di dare risposte concrete. È il momento di garantire una scuola inclusiva per tutti, con docenti specializzati, assunti in ruolo e formati per rispondere adeguatamente alle esigenze degli studenti con disabilità.”
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