In Sicilia un bambino su tre va alla scuola dell’infanzia solo al mattino

L’Europa ha impegnato i Paesi aderenti a conseguire il massimo di scolarizzazione possibile (almeno il 95%) per i bambini frequentanti la scuola dell’infanzia. Più tempo scuola, più formazione.

La scuola dell’infanzia statale è già al di sopra di questo obiettivo, ma 100 mila bambini (su oltre un milione) frequentano la scuola solo al mattino, a orario ridotto, una possibilità che da sempre ha rappresentato un’eccezione, ammessa dalla legge come diritto delle famiglie.

Anche le norme di riforma del ministro Moratti, confermate dal Regolamento Gelmini per il riordino della scuola dell’infanzia e del primo ciclo (dpr 89/2009), hanno ribadito questa previsione per venire incontro a particolari esigenze delle famiglie.

La normalità di orario riguarda le attività educative per l’intera giornata; l’eccezione, invece, è la frequenza per la sola fascia antimeridiana con esclusione di fruizione della mensa.

Fino a qualche anno fa la media nazionale di bambini che frequentavano la scuola dell’infanzia solo al mattino arrivava a malapena al 9%. Ora, invece, supera il 10%, complice la crisi economica che induce diverse famiglie a risparmiare sulla retta di frequenza, rinunciando alla mensa scolastica.

A quella media nazionale del 10% concorrono, molto più di altre, tre regioni (Sicilia, Puglia e Lazio) che hanno elevate quantità di bambini frequentanti la scuola solo il mattino. Senza l’apporto di quelle tre regioni la media nazionale scende al livello fisiologico del 2%.

In Sicilia la percentuale raggiunge il 34,5% (un bambino su tre con frequenza ridotta). Un dato che non dipende solo dalle scelte delle famiglie, ma, quasi certamente, dalla mancanza (e non da oggi) di servizi di mensa in molte scuole. Servizi che, per legge, sono di competenza dei Comuni.

Ma c’è una sorpresa nella sorpresa. Non tutta la Sicilia è al 34,5%. Infatti, mentre diverse province fanno registrare incidenze minime, altre pesano notevolmente sulla determinazione della media: Palermo e Catania hanno il 60% di bambini a scuola solo al mattino (tre su cinque), Trapani il 44%.

Per quei bambini una occasione formativa parzialmente sprecata?