In gita solo gli alunni ‘meritevoli’, la DS: ‘Non è vero: scelta basata sulla condotta per motivi di sicurezza’

Ben 110 studenti pronti a partire per la gita scolastica a Napoli e in costiera amalfitana, solo 8 gli insegnanti disposti ad accompagnarli. Da qui la decisione della scuola: potranno fare il viaggio d’istruzione solo i ragazzi con un voto alto in condotta. Accade alla scuola media “Paolo Ferrari” di Marina di Massa dove veloce si è scatenata la polemica dei genitori. In molti, secondo quanto riportato dal corriere.it, avrebbero chiamato le redazioni dei giornali e organizzato una piccola manifestazione davanti l’istituto con slogan del tipo: “La scuola del Grande Fratello, sei stato eliminato”. Il motivo? A detta dei genitori, la scuola avrebbe escluso dalla gita diversi ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento.

La decisione del Consiglio d’Istituto

I “meritevoli” a cui sarebbe stato permesso prendere parte alla gita sarebbero 87. A deciderlo sarebbe stato  il Consiglio di istituto (formato da otto genitori, otto insegnanti, due rappresentanti del personale amministrativo e la dirigente scolastica). “Hanno iniziato a tagliare il numero dei ragazzi – racconta una mamma —. Prima scegliendo gli studenti con almeno un “buono” in condotta, poi ci hanno fatto sapere che solo con un rendimento scolastico migliore sarebbero potuti andare in gita». Dunque i più meritevoli. Il problema è che, secondo i genitori, tra gli esclusi ci sarebbero stati anche studenti con disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa), come la dislessia e la discalculia, che però non hanno alcun collegamento con il comportamento disciplinare.

La preside: ‘Abbiamo scelto i ragazzi che davano maggiore sicurezza nel comportamento’

“Non è vero — ribatte Alessandra Valsega, dirigente scolastica della scuola toscana —. La scelta è stata fatta solo in base al giudizio sulla condotta e per motivi di sicurezza. Per la gita di Napoli avevamo 110 richieste di studenti e a disposizioni soltanto otto docenti. Ne abbiamo scelti 87, non i più bravi e diligenti, ma i ragazzi che ci davano maggiori sicurezza nel comportamento. Nessun studente con problemi psichici e fisici dichiarati è stato escluso, anche perché la loro sicurezza sarebbe stata garantita dagli insegnanti di sostegno».

La preside racconta anche che alcuni ragazzi in precedenza esclusi che sono venuti a parlare con gli insegnanti insieme ai genitori e hanno fatto un patto con la scuola garantendo la loro disponibilità a seguire le minime regole di disciplina, sono stati accettati. I genitori dei ragazzi estromessi però non si arrendono. «Non è una gita premio, ma una gita scolastica e didattica – ribattono – e dunque tutti devono partecipare. La disciplina la devono garantire i docenti. Se sono pochi i professori si annulla la gita ma non si tagliano gli studenti».

Turi (Uil Scuola): “Istruzione non può essere mai estrazione a sorte o concorso per merito”

“Quello che è accaduto nella scuola di Massa Carrara  – dove il Consiglio d’istituto ha deciso che la selezione deve avvenire inserendo nell’elenco gli alunni che danno garanzie di comportamento, non rispondono male e ascoltano i docenti – è davvero inaccettabile”, sottolinea il segretario generale della Uil Scuola,Pino Turi.

“Il diritto allo studio  – aggiunge Turi – si realizza anche con le uscite didattiche, che erroneamente si definisco gite, e deve riguardare tutti. L’istruzione pubblica e l’integrazione, che ne è parte, non ha mai fatto mancare la consapevolezza che il diritto allo studio non è mai un’estrazione a sorte o un concorso per merito distinto. La scelta della scuola mostra come la trasformazione genetica in atto, da funzione educativa a servizio a domanda, da svolgere in funzione dell’offerta, sia sempre più  presente nell’immaginario collettivo. Una ragione in più, per non abbassare mai la guardia rispetto a decisioni, norme, riforme non coerenti con la nostra Costituzione, intesa nella sua interezza”.

“Ecco perché la scuola non si può dividere, va continuamente rinvigorita nei suoi valori di solidarietà,  per evitare le derive burocratiche che ripetutamente si affacciano e condizionano la fruizione dei diritti universali legati all’istruzione e che vanno garantiti proprio a tutti”.