In difesa del tempo pieno. Ma come è andata quest’anno?

Il Coordinamento nazionale per la difesa del tempo pieno e del tempo prolungato, costituto l’anno scorso sull’onda della prima contestazione radicale alla riforma Moratti, è sceso nuovamente in piazza con l’obiettivo dell’abrogazione delle leggi di riforma e dei decreti di attuazione.

Cavallo di battaglia del movimento è sempre la difesa del tempo pieno nella primaria e nella secondaria di I grado.
L’anno scorso ai cortei e alle accuse al ministro di voler tagliare i posti di tempo pieno la Moratti controbattè, affermando che il servizio di tempo pieno, anche se modificato come modello, sarebbe stato garantito in tutta la sua durata; lo stesso presidente del Consiglio assicurò le famiglie che vi sarebbe stato posto nelle scuole a tempo pieno per chiunque ne avesse fatto richiesta.

Il decreto legislativo 59/2004, nella sua definitiva stesura recuperò questo impegno con l’art. 15 “… è confermato in via di prima applicazione, per l’anno scolastico 2004-2005 il numero dei posti attivati complessivamente a livello nazionale per l’anno scolastico 2003-2004 per le attività di tempo pieno e di tempo prolungato ai sensi delle norme previgenti”.

Come è andata? Le classi di tempo pieno sono aumentate di 243 unità, passando da 31.381 del 2003-04 a 31.624 di quest’anno. L’aumento però è avvenuto per effetto di trascinamento delle classi già funzionanti (incremento di 379 classi), mentre le nuove prime classi sono state 136 meno dell’anno precedente.

Nelle classi a tempo prolungato di scuola secondaria di I grado è avvenuto esattamente il contrario: 154 prime classi in più, 662 seconde e terze classi in meno (effetto trascinamento classi precedenti) per un bilancio finale di 508 classi in meno.
11.255 alunni in più nel tempo pieno della primaria e 7.630 in meno nella secondaria di I grado.