In Australia social vietati sotto i 16 anni. E in Italia?

Se ne parla in molti Paesi, anche da noi, ma solo in Australia una legge, entrata in vigore il 10 dicembre, ha formalmente vietato l’accesso ai social ai minori di 16 anni, senza tener alcun conto dalla volontà dei genitori. Sono le aziende, infatti, ad avere l’obbligo di verificare il rispetto del divieto, che riguarda tutte le principali piattaforme: Facebook, TikTok, YouTube, Instagram, X di Elon Musk e altre ancora.

Le aziende hanno avuto circa un anno per adeguarsi alla norma, e ora rischiano multe fino a 28 milioni di euro in caso di inadempienza, cioè se non saranno in grado di dimostrare che gli utenti iscritti abbiano più di 16 anni.

Ma come scrive Velia Alvich su Login, il supplemento tecnologico del Corriere della Sera, i controlli sono complicati e insicuri: i sistemi biometrici che verificano l’età sulla base della conformazione del volto sono imprecisi e già nelle settimane precedenti al divieto alcuni giovani – in particolare quindicenni – sono riusciti ad aggirare il sistema. E basterebbe usare una rete VPN, che maschera la provenienza geografica delle connessioni Internet, per collegarsi da un altro indirizzo Ip, aggirando così i controlli delle piattaforme. Sono insorti anche dubbi sulla legittimità della legge a causa del suo impatto sulla privacy, visto che per verificare l’età degli utenti in caso di dubbio è prevista l’esibizione di un documento di identità.

Il mese scorso anche il Parlamento comunitario ha approvato una risoluzione (che non ha carattere obbligatorio per i Paesi membri, a differenza dei regolamenti e delle direttive) favorevole a vietare ai minori di 16 anni l’accesso ai social, ma il dibattito, come si vede anche in Italia, è assai animato. Molti, soprattutto (ma non solo) psicologi, come Matteo Lancini, dubitano che il divieto sia davvero la strada giusta per proteggere i bambini, e soprattutto gli adolescenti, dai danni causati dai social come dipendenza, isolamento sociale (caso limite quello degli hikikomori), autolesionismo, ansia, cyberbullismo. Meglio puntare su una buona alfabetizzazione digitale, come suggerisce Daniela Di Donato, anche perché il divieto assoluto da solo rischia di avere effetti controproducenti, come avverte anche l’Unicef.

Come acquisire una adeguata competenza di cittadinanza digitale? C’è un modo diretto e chiaro, richiamato da numerosi provvedimenti del Ministero dell’istruzione: approfondire il framework europeo DigComp, che mappa le competenze digitali richieste a un cittadino di qualsiasi età. Farlo è molto semplice, ad esempio seguendo le agili ed efficaci videolezioni di “DigComp 2.2: corso di formazione competenze digitali per i cittadini”, della durata complessiva di tre ore, curate da Tuttoscuola.

E come dimostrare che si è acquisito un certo livello di competenze digitali? Prendendo una certificazione rilasciata da un ente di certificazione accreditato da ACCREDIA, l’ente unico italiano di accreditamento, che poi vigila sull’operato degli enti che certificano, assicurando attendibilità e quindi valore al titolo acquisito. La certificazione sarà pubblica (visionabile da chiunque nel registro pubblico sul sito di Accredia) e interoperabile, cioè riconosciuta in tutto il mondo (per informazioni clicca qui).

Tutti gli studenti, a partire dalla scuola secondaria, potrebbero e dovrebbero formarsi e prendere questa certificazione. Arricchiranno così il proprio e-Portfolio (che confluirà nel Curriculum dello studente, che poi avrà un peso nel nuovo esame di maturità), potranno esibire a un futuro datore di lavoro una certificazione attendibile che gli consentirà di comprendere l’effettivo livello di padronanza di competenze che sono e saranno sempre più fondamentali.

E potranno anche… accedere ai social, se minori di 16 anni e se anche da noi verrà adottata una regola come quella australiana: avranno infatti acquisito gli strumenti e le conoscenze per utilizzarli in maniera competente e in sicurezza.

Per saperne di più:  

DigComp 2.2: corso di formazione competenze digitali per i cittadini0
Certificazione Digcomp 2.2 su competenze digitali per i cittadini (CIAD)

Sono in corso promozioni straordinarie (fino al 22 dicembre)

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