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Imprenditori europei: più lingue, più affari

Gli imprenditori europei, dopo gli intellettuali, si pronunciano a favore del plurilinguismo. Il “Business Forum sul Multilinguismo“, un gruppo di esperti in risorse umane e del mondo imprenditoriale (rappresenta l’Italia Fiorella Kostoris Padoa Schioppa), ha pubblicato un documento dal titolo emblematico: “Più lingue più affari“.

Il documento sottolinea la necessità per l’Europa della promozione dell’apprendimento formale e informale delle lingue se vuole mantenere gli attuali livelli di competitività, perché le economie emergenti stanno rapidamente acquisendo robuste abilità linguistiche.

E’ stato stimato che circa l’11% delle piccole e medie imprese europee perde degli affari come conseguenza diretta della mancanza di competenze linguistiche e interculturali. L’inglese è sicuramente importante ma in molti paesi europei è una competenza già generalizzata, pertanto diventa sempre più necessario mantenere il vantaggio acquisito andando oltre la conoscenza della lingua inglese.

Un quarto delle piccole e medie imprese ritiene ancora di dover migliorare la lingua inglese delle proprie maestranze ma i restanti tre quarti optano per altre lingue, in ordine decrescente: tedesco (17,8%), francese (13,1%) russo (11,7%), spagnolo (6,5%), ecc. Il Business Forum fa appello ai governi nazionali affinché diversifichino l’offerta linguistica dei curricoli e riconoscano formalmente le abilità linguistiche acquisite in contesti non scolastici.

In Italia, dopo la buona partenza degli anni ’90 dell’avvio precoce dell’insegnamento delle lingue nella scuola elementare, la situazione sembra ristagnare se non regredire, in assenza di una coerente strategia di sviluppo di competenze professionali nell’insegnamento delle lingue e di efficaci strategie di gestione del personale docente.

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