Il Triveneto suona l’allarme

Per i Vescovi del Triveneto la scuola cattolica è “un valore per tutti ma a rischio”. E l’erogazione dei fondi statali è in “grave ritardo”, con rischio chiusura delle scuole. “La sfida dell’educazione dei ragazzi e dei giovani e il ruolo fondamentale giocato dalla scuola cattolica” sono stati al centro della riunione dai vescovi del Triveneto svoltasi nei giorni scorsi a Zelarino presso la sede della Conferenza Episcopale Triveneta, dice una nota della Conferenza episcopale triveneta.

La scuola d’ispirazione cristiana nel Triveneto costituisce del resto un realtà estremamente significativa dal punto di vista sociale, culturale ed ecclesiale, contando circa 1.800 istituti, dalle scuole dell’infanzia alle superiori. Si è registrata la “diffusa persistenza del pregiudizio secondo il quale, nonostante la stessa Legge 62/2000 sulla parità, la scuola pubblica sarebbe ancora soltanto la scuola statale, mentre quella cattolica resterebbe scuola “privata”.

Per i Vescovi è perciò “importante lavorare affinché la scuola cattolica sia sempre più riconosciuta – a tutti gli effetti – come scuola libera e paritaria, dentro un sistema scolastico pubblico e differenziato, capace di valorizzare ogni apporto specifico al servizio della cultura e dell’educazione delle nuove generazioni”.