Il Presidente di tutti

Il saluto rivolto dal presidente Napolitano al mondo della scuola, nella tradizionale cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico, è apparso davvero non formale, dominato com’era, anche emotivamente, dalla tragica vicenda dei giovani militari italiani morti in Afghanistan. Un lungo e forte applauso ha accolto le parole dedicate ad essi e alle loro famiglie da un commosso Presidente.

Il Capo dello Stato si è rivolto “con particolare affetto e fiducia agli insegnanti che sono il muro maestro della nostra scuola, ed egualmente ai tecnici, al personale non docente“, e non ha mancato di ricordare agli studenti, citando Ralf Dahrendorf e il discorso rivolto recentemente da Obama agli studenti americani, che l’impegno negli studi è la migliore garanzia per un non effimero successo nella vita.

D’altra parte, ha detto Napolitano citando l’art. 3 della Costituzione, è fondamentale che la scuola italiana e gli studenti siano messi in condizione di ottenere risultati migliori: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana“.

Anche il ministro Gelmini, nell’intervento pronunciato in apertura della cerimonia, e poi ripreso dal Presidente, aveva sottolineato l’importanza di una scuola fondata sull’impegno individuale e sul merito: “il merito è la più alta forma di democrazia poiché consente a tutti, indipendentemente dai mezzi economici e dalla provenienza sociale, di realizzarsi nella vita“.