Il precariato ridotto del 30%. Ma è vero?

Il ministro Moratti nel corso della conferenza stampa dei giorni scorsi ha anche affermato che il precariato è stato ridotto del 30%.
Da quando? Presumibilmente a partire dal 2001, cioè da quando il ministro ha iniziato il proprio mandato. In effetti quell’anno, grazie a 61 mila nomine in ruolo, il precariato passò dalle 184.208 unità (docenti e Ata compresi) a 158.576, con una diminuzione di 25.632 unità, pari ad un decremento del 14%.
Ma l’anno dopo i precari erano nuovamente aumentati di oltre 16 mila unità e nel 2003-2004 di altri 6.500 circa. L’anno scorso, insomma, si era tornati quasi ai livelli del 2000 (184 mila allora, 181 mila l’anno scorso).
Per abbattere il precariato per una quota pari al 30%, come ha affermato il ministro, bisognerebbe nominare quest’anno, tra docenti e Ata, 55 mila persone in meno e fermarsi a 129 mila nomine in tutto (invece delle 181 mila del 2003), tra docenti supplenti annui, docenti supplenti fino al termine delle attività e Ata annui.
Le nomine, come si sa, sono tuttora in corso, ma sembra molto difficile (per non dire improbabile) che quel fantomatico 30% venga raggiunto. Le 12.500 + 2.500 nomine in ruolo di agosto non hanno coperto (soprattutto tra il personale Ata) i pensionamenti; e i tagli di organico sono stati molto contenuti. Sarà un successo mantenere i livelli dell’anno scorso, altro che 30% in meno.