Il pacchetto scuola varato in CdM con qualche difficoltà

Voci non confermate parlano di tensioni e scontri all’interno del Consiglio dei Ministri di venerdì mattina, soprattutto quando è stato affrontato l’esame del pacchetto scuola che, a quanto si dice, era già stato ridimensionato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che aveva invitato il Governo a ridurre il numero dei decreti-legge (si parlava di ben sei provvedimenti straordinari), considerati nel complesso una inopportunità alla vigilia della consultazione elettorale dell’8-9 giugno prossimo.

Lo scontro all’interno del Consiglio dei ministri sembra abbia riguardato in particolare la questione della specializzazione per il sostegno agli alunni con disabilità, relativamente, in particolare, agli oltre 80 mila docenti precari che hanno svolto, in emergenza, supplenze annue o fino al 30 giugno in attività di sostegno anche se privi del diploma specializzazione, per i quali si prevedono corsi intensivi di formazione a cura dell’INDIRE, anziché mediante i normali TFA affidati alle Università.

Proprio il ministro dell’università e Ricerca, Anna Maria Bernini, non avrebbe gradito lo scippo della specializzazione per il sostegno, da sempre una prerogativa formativa esclusiva del suo ministero mediante la gestione universitaria dei TFA giunti ormai al IX ciclo annuale

Sempre all’INDIRE verrebbe affidato il compito di integrare la formazione specialistica delle migliaia di docenti italiani che hanno conseguito il diploma di specializzazione in università straniere (Romania, in primis).

Dal decreto-legge sulla scuola, comunque approvato dal Consiglio dei Ministri, sembra siano state espunte due trattazioni, una delle quali riguarderebbe il problema dei diplomifici nelle scuole paritarie, già oggetto a marzo di approvazione da parte del CdM di un disegno di legge da presentare in Parlamento. La questione potrebbe essere recuperata con emendamenti in sede di conversione in legge del decreto.      

Un altro tema, forse tolto dalla bozza iniziale, riguarderebbe la riforma del CSPI, un argomento non trattato dalle dichiarazioni del ministro Valditara a conclusione del CdM, ma che potrebbe trovarsi nel testo definitivo del decreto-legge.

Affrontiamo nelle successive notizie questi temi.

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