Il Natale dei film spazzatura

Olè. Insegnanti alla berlina. Tra i soliti film spazzatura, ma di grande successo di cassetta (purtroppo, verrebbe da dire), che puntualmente arrivano nelle sale italiane alla vigilia di Natale, ce n’è quest’anno uno (si chiama “Olè“) che, alla ricerca della comicità purchessia, punta su alcuni insegnanti particolarmente disinibiti, per così dire, per farne i protagonisti di una storia semidemenziale, finalizzata unicamente a far ridere.
Sì, a far ridere a crepapelle, non a far sorridere, sia pure mestamente, come hanno provato a fare in passato altri film in qualche modo più realisti, come “La scuola”, tratto dal libro dell’ex insegnante Domenico Starnone. Ebbene, a noi pare che dati gli intenti esplicitamente ed esclusivamente comici del film non sia il caso di gridare allo scandalo, e di chiedere, come hanno fatto alcuni parlamentari di diverso orientamento, una specie di censura sulla pubblicità del film sui canali della RAI.
Altrimenti anche altre categorie rappresentate in film del genere (medici sporcaccioni, infermiere insaziabili, avvocaticchi, politici imbroglioni ecc.) avrebbero ragione di chiedere analogo trattamento, e all’orizzonte potrebbe riprendere corpo la tentazione di ricorrere a forme di censura più o meno preventiva.
No, molto meglio, visto il tema di cui trattasi, sarebbe secondo noi “prenderla in ridere”, ed escludere a priori qualunque intenzionalità denigratoria della figura dell’insegnante in un film del genere. Prenderlo sul serio sì, che farebbe ridere, oltre che contribuire a fare altra pubblicità gratuita a un film che non ne ha certo bisogno.