Il Mezzogiorno perde altri 1.600 posti

Il decreto interministeriale sull’organico di diritto per l’a.s. 2015-16 conferma l’andamento degli ultimi anni con flessione di posti al Sud e nelle Isole e con incremento al Centro-Nord a invarianza complessiva di posti (600.839).

Il criterio adottato è, ancora una volta, l’andamento demografico: meno classi (e meno posti) dove cala il numero degli alunni, più classi (e più posti) dove il numero aumenta.

Non si tratta di un calcolo automatico, perché, se la determinazione dei posti dipendesse dal rapporto alunni/classe, la riduzione di posti da una parte e il loro incremento dall’altra sarebbero maggiori. Infatti, rispetto ad un rapporto medio nazionale di 21,38 alunni per classe, il Sud ha un rapporto medio di 20,82 e le Isole di 20,55, mentre il Nord Ovest sfiora 22 alunni per classe (21,92), il Centro ha un rapporto di 21,88 e il Nord Est 21,63.

Rispetto all’organico di diritto dell’anno scorso il Mezzogiorno avrà 1.585 posti in meno (1.171 posti soppressi al Sud e 414 nelle Isole), di cui 953 complessivi nella scuola primaria, 280 nella secondaria di I grado e 370 in quella di II grado.

Vi saranno, quindi, altrettanti posti in meno su quei territori per le prossime immissioni in ruolo.

La Campania perde 591 posti, la Calabria e la Puglia 222 posti ciascuna; la Sicilia perde 381 posti.

Per contro le regioni del Nord Ovest avranno 629 posti in più, utili per le prossime immissioni in ruolo, quelle del Nord Est ne avranno 480 in più e, analogamente, le regioni del Centro con un incremento di 476 posti in organico di diritto avranno più risorse per il piano di assunzioni.

La parte del leone la fa la Lombardia con un incremento complessivo di 603 posti, seguita dall’Emilia-Romagna con un più 496.