Il Governo ha impugnato la legge Bastico

La legge varata di recente dall’Emilia Romagna per l’istruzione e la formazione professionale è stata stoppata dal Governo, che ha deciso di impugnarla di fronte alla Corte costituzionale per “eccesso di competenza”, ossia per aver invaso materie riservate alla competenza dello Stato, come la definizione delle norme generali sull’istruzione.

In particolare lo sconfinamento da parte della legge regionale si sarebbe verificato rispetto alla determinazione delle finalità della scuola dell’infanzia, all’educazione degli adulti e al rapporto scuola-lavoro.

L’assessore Bastico aveva presentato la “sua” legge come anti-Moratti, come “risposta ad una legge di riforma piena di incognite e che crea discriminazioni e disparità tra gli studenti: stiamo lavorando perché la Regione Emilia-Romagna diventi un punto di riferimento per garantire una formazione di qualità e pari opportunità nell’accesso al sapere“. Fin dalla presentazione del suo progetto, la Bastico aveva fortemente criticato la legge 53/2003, perché in materia di istruzione e formazione “si fa un ulteriore passo indietro creando una scuola di serie A e una di serie B e si ritorna a un’impostazione antica, gentiliana della scuola, del tutto scollegata dal nostro sistema economico-sociale“.

A dir la verità i toni di sfida si erano molto attenuati lungo il percorso di definizione della legge regionale che era passata senza grossi scontri e in tempi molto rapidi, facendo pensare che le forze di opposizione si fossero rassegnate, e invece il Consiglio dei Ministri ha autorizzato la procedura di impugnativa proprio pochi giorni dopo che dalla regione emiliano-romagnola erano venuti annunci di avvio della legge fin dal prossimo settembre.

Vi è da dire che, nel merito, la legge regionale aveva colpito per la qualità complessiva della proposta: una buona legge, aveva detto qualcuno, con il “fumus” però della illegittimità costituzionale per l’invasione di un campo di competenza nazionale esclusiva come, ad esempio, quello dell’istruzione.

Un’iniziativa politico-giudiziaria per tenere unito il sistema. La parola passa ora alla Corte.