Il decreto sull’avvio dell’a. s. va al Senato dopo l’ok sofferto della Camera

L’aula della Camera ha approvato con modifiche il decreto legge 147/2007 sull’avvio dell’anno scolastico (tempo pieno, disciplinare dei docenti, rifinanziamenti vari), ma non è stata proprio un passeggiata, soprattutto per una lunga serie di ordini del giorno (31 in tutto) che hanno accompagnato l’approvazione del decreto legge con complicazioni all’interno della maggioranza.
Al di là del peso che gli ordini del giorno possono avere rispetto al testo di legge, la novità politica sta nel fatto che nel corso della loro discussione la maggioranza ha messo in evidenza forti divergenze che hanno dato la misura dei contrasti che vi sono tra i vari gruppi parlamentari che sostengono l’attuale Governo.
Al Senato la conversione in legge del decreto avrà, dunque, un ostacolo in più, oltre a quello ormai cronico della maggioranza risicata che ogni volta mette a rischio l’approvazione dei dispositivi legislativi all’esame.
Nel testo emendato e inviato al Senato, tra l’altro, è stata richiamata in vita per il tempo pieno la norma che il ministro Moratti aveva abrogato, ed è stata prevista, a costo zero (!) la programmazione territoriale di questo servizio in accordo con la Conferenza unificata.
Per finanziare le commissioni per l’esame di Stato sono stati aggiunti altri 5 milioni di euro oltre ai previsti 178 milioni che avevano integrato il fondo “esiguo” di 138 milioni fissato pochi mesi.
Per l’esame finale di I ciclo, oltre al ritorno dl giudizio di ammissione, è stata prevista, come si sa, la prova nazionale predisposta dall’Invalsi e scelta dal ministro.