Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Il crocifisso in mano agli azzeccagarbugli

Nel caso dei figli di Smith siamo in presenza di una lesione subliminale, dovuta alla presenza del crocifisso nell’aula scolastica, sulla quale a decidere deve essere il giudice ordinario“. Così, con un argomento a metà strada tra diritto e psicanalisi, l’avvocato di Adel Smith ha motivato a caldo l’intenzione di ricorrere in Cassazione contro la decisione del Tribunale dell’Aquila, che il 29 novembre scorso ha revocato l’ordinanza del giudice Montanari (del 25 ottobre 2003), che aveva disposto la rimozione del crocifisso dall’aula frequentata dai figli del presidente dell’Unione dei musulmani in Italia.
Ma secondo il tribunale dell’Aquila la competenza non è del giudice ordinario: non siamo cioè in presenza della lesione (ancorchè subliminale) di un diritto soggettivo, ma semplicemente di fronte ad una questione amministrativa, l’applicabilità o meno della normativa che regola la materia, cioè delle disposizioni sull’”ordinario arredamento delle aule scolastiche“, risalenti agli anni venti, formalmente mai revocate, e quindi, sembra suggerire il Tribunale, tuttora in vigore, e quindi di competenza del TAR. Di qui la soddisfazione dell’on. Rocco Buttiglione, che considera finalmente chiusa la “spiacevole polemica“.
Chissà se l’ottimistica valutazione del ministro Buttiglione troverà conferma. Intanto si annuncia molto lavoro per magistrati e avvocati, forse anche per la Corte costituzionale. Ma quello della presenza del crocifisso nelle aule delle scuole statali italiane non è, o almeno non è soltanto, un problema giuridico, sul quale rassegnarsi ad assistere alle sottili controversie degli azzeccagarbugli. Il problema è prima di tutto politico-culturale, e riguarda il valore che si vuol assegnare a quel simbolo: se si esplicitasse, nelle forme, eventualmente anche giuridiche, più adatte, il significato di misericordia, dialogo, non violenza che il crocifisso esprime, non ci sarebbe ragione per chiederne la rimozione. Sarebbe un simbolo amichevole anche per gli allievi di religione non cristiana.

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