Il contenzioso nella scuola cresciuto di oltre il 335%
Tra le numerose notizie che il Ministero dell’Istruzione mette quotidianamente in linea, ce ne sono alcune, dal titolo sempre uguale “Notificazione per pubblici proclami”, che appaiono da un po’ di tempo con crescente frequenza.
Sono le pubblicazioni dell’avviso di notifica con cui i tribunali civili e, soprattutto, i Tribunali regionali amministrativi (TAR) danno conto dei ricorsi presentati contro l’Amministrazione scolastica, allegando anche ordinanze degli stessi tribunali ed elenchi dei controinteressati.
È l’immagine della scuola scontenta e litigiosa che rivendica, a torto o a ragione, diritti che si ritiene lesi da atti amministrativi. È l’immagine anche di un Ministero in affanno, sempre più bombardato da ricorsi e assediato da diffide.
È anche l’immagine evidente di chi, nel mondo sindacale, ha messo da parte le relazioni sindacali e la dialettica del confronto, cercando tutela degli iscritti con la forza della carta bollata da esibire nelle aule dei Tribunali.
Abbiamo contato, una ad una, queste notificazioni per pubblici proclami e abbiamo così scoperto che, mentre nel 2013 erano state in tutto 130 (poco più di 10 al mese), nel 2014 sono state ben 566 (in media 47 al mese), pari cioè a 436 notificazioni in più. Si tratta di un balzo vertiginoso superiore al 335%.
Se si considera che soltanto negli ultimi due mesi del 2014 le notificazioni sono state 241 (oltre il 42% dell’intero anno) e che nel medesimo periodo del 2013 erano state invece solamente 9 (il 7% del totale annuo), si può ritenere fin d’ora che il livello di contenzioso nel 2015 sia destinato a salire ulteriormente. Vi saranno effetti negativi sui tempi delle impugnative che finiranno per rallentare i lavori della giustizia amministrativa. La certezza del diritto diventerà sempre più labile e non vi sarà atto dell’Amministrazione che possa dirsi al sicuro dall’impallinamento.
E infine, vi saranno costi per concludere il contenzioso.
Uffici legali e sindacati minori che hanno scelto la via della carta bollata aumenteranno il fatturato. Dubitiamo che la scuola tragga vantaggio dagli esiti di questa guerra dei ricorsi.
E temiamo, se questo è il trend, che anche i decreti della Buona Scuola, indipendentemente dal loro contenuto, produrranno ricorsi a go-go.
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