Il Consiglio di Stato apprezza l’azione ministeriale

I regolamenti del I ciclo e della razionalizzazione della rete scolastica, approvati venerdì dal consiglio dei Ministri in via definitiva, avevano avuto il preventivo parere favorevole del Consiglio di Stato che, con approfondita valutazione degli schemi di regolamento proposti, ha espresso, in diversi passaggi del parere, consensi e apprezzamenti per il lavoro ministeriale.

In particolare, per il regolamento del I ciclo (oggetto di critiche da parte dell’opposizione parlamentare e dei sindacati della scuola), il Consiglio di Stato ha affermato che “Si realizza una sequenza di fonti (legge – atto politico di indirizzo – regolamento) in cui il potere regolamentare è risultato conformato non solo dalle disposizioni di legge, ma anche da un atto intermedio (piano programmatico- ndR), che vale a fissare le linee guida su cui l’esecutivo deve esprimersi, così riducendone la discrezionalità politica e valorizzandone il ruolo tecnico. Ciò è tanto più da apprezzarsi tenendo conto dell’ampio coinvolgimento degli organi istituzionali realizzato, attesa la partecipazione nell’elaborazione del piano programmatico del Ministro dell’economia e delle finanze, della Conferenza unificata e delle Commissioni parlamentari competenti, idonea ad esprimere un punto di vista unitario, in grado di sintetizzare le posizioni dei diversi livelli di governo della comunità. Infine, la stessa predisposizione dello schema di regolamento da parte del Ministero dell’istruzione avviene con l’intervento del Ministro dell’economia e delle finanze e della Conferenza unificata, in simmetria con quanto previsto per l’adozione del piano programmatico.”

Ok, dunque, sia per il piano programmatico sia per il regolamento del I ciclo, con apprezzamento del Consiglio.

Ma proprio su entrambi i documenti gli onorevoli Coscia e Ghizzoni del PD, forse ignorando il parere del Consiglio di Stato, avevano affermato invece che “i regolamenti approvati, senza tener conto delle osservazioni del Regioni e del Consiglio nazionale della pubblica istruzione  contengono anche pasticci amministrativi, si richiamano infatti ad un Piano programmatico mai definitivamente approvato, a conferma del dilettantismo e della superficialità con cui si stanno affrontando i temi della scuola.”