Il Comune dispone controlli antidroga davanti agli istituti ma la Provincia dice no

Il Comune di Milano da ieri ha posto davanti ad alcuni istituti scolastici alcuni ex-poliziotti per controllare l’eventuale spaccio di droga. A campione, d’intesa con gli stessi istituti, con l’Ufficio scolastico regionale e con l’ex-provveditorato agli studi, sono state scelte in via sperimentale circa dieci scuole (licei e istituti professionali) della periferia e vicine ai parchi, in zone note per spaccio.

Gli ex-poliziotti hanno soltanto il compito di segnalare alla polizia movimenti sospetti. Non è poco. In questa iniziativa sperimentale c’è stato anche l’ok della Prefettura della Questura.

Unica nota di dissenso è venuta dalla Provincia che, a parte il merito dell’iniziativa su cui avanza dubbi, ha protestato per non essere stata coinvolta, ma, soprattutto, perché, a parere dell’assessore provinciale all’edilizia scolastica, il Comune non avrebbe competenza ad intervenire sugli istituti di istruzione secondaria superiore.

In materia di edifici scolastici la legge prevede che i Comuni intervengano sulle scuole del I ciclo di istruzione e le Province su quelle della secondaria superiore.

A questa supposta invasione di campo il Comune di Milano ha replicato seccamente che la competenza della Provincia è dentro la scuola, non fuori. Ma l’ha invitata a discutere l’iniziativa.