Il censimento riconosce al Lazio i livelli di istruzione più elevati

Sono quasi 3,5 milioni gli italiani in possesso di laurea su una popolazione considerata di quasi 54 milioni. È uno dei dati di rilievo del censimento 2001 che l’Istat ha pubblicato nei giorni scorsi e che fissa la percentuale di laureati nel nostro Paese a circa il 6,5% di tutta la popolazione, considerata dall’età scolare fino a 65 anni e oltre.
Ben oltre mezzo milione di italiani possiede un diploma universitario o parauniversitario e altri 14 milioni hanno conseguito in diploma di istruzione secondaria oppure una maturità (senza laurearsi) ovvero una qualifica professionale.
Ma la densità di laureati è molto varia: si va dal 9,3% del Lazio al 5,2% del Trentino Alto Adige e al 5,3% della Valle d’Aosta. In testa, dopo il Lazio ma ad una certa distanza, segue la Liguria (7,5%), l’Emilia Romagna (6,9%), l’Umbria (6,8%) e la Lombardia (6,7%).
Se il livello di scolarizzazione viene abbassato, comprendendo, oltre ai laureati, anche coloro che sono in possesso di un diploma universitario, o di diploma di maturità oppure di qualifica professionale, risulta un terzo esatto di italiani (33,4%) con questo grado di istruzione.
Anche in questo caso il Lazio ha una percentuale nettamente superiore ad ogni regione (41,6%), seguito da Liguria (36,7%) e Umbria (36,5%).
In situazione precaria, quanto a titoli di studio superiori, si trova la Sardegna (28,7%), la Puglia (28,8%), la Sicilia (29,4%) e la Campania (30,9%).