Il ‘budget’ in Inghilterra: docenti ammalati, allievi a casa

720 allievi di tra gli 11 e i 13 anni sono stati lasciati a casa a seguito dell’esaurimento, da parte della scuola, dei fondi per le supplenze. E’ successo in Inghilterra, in una scuola dell’hinterland di Londra, il cui preside si è trovato a dover gestire un “budget” ridotto ai minimi termini in conseguenza dell’elevato numero di assenze di docenti ammalatisi nel corso dell’anno.
Il bilancio delle scuole (budget) nel Regno Unito è onnicomprensivo: viene calcolato all’inizio dell’anno applicando una “formula” (si chiama così anche in inglese), e con le risorse finanziarie ricevute le scuole non gestite direttamente dalle LEA (Local Educational Authorities), che sono la maggioranza, devono far fronte a tutte le spese, comprese quelle degli eventuali supplenti.
Così i dirigenti delle scuole si trovano a dover scegliere tra diverse modalità di contenimento delle uscite: oltre a quella più drastica della sospensione delle lezioni per intere giornate, c’è quella della riduzione dei giorni di scuola a quattro o quattro e mezzo, e quella della redistribuzione degli allievi che si trovano senza insegnante nella altre classi.
C’è stato un periodo in Italia, qualche anno fa, durante il quale il “budget di istituto” era diventato una bandiera, il sogno dei sostenitori di una “vera” autonomia delle scuole. Poi la cosa fu fatta cadere da coloro che l’avevano più fortemente sostenuta, sindacati in testa. Perché? Forse qualcuno, studiando il modello inglese, si è accorto del fatto che – a differenza di quanto è sempre accaduto in Italia – con il “budget” le scuole avrebbero un tetto di spesa invalicabile, per la felicità del Tremonti pro tempore?