Il 3 e il 4 novembre protesta degli studenti a Roma e in 20 città

La mobilitazione inaugura un mese di passione per il mondo della scuola e dell'università

Citando Fabrizio De André, al grido di “Voi non avete fermato il vento”, gli studenti torneranno a mobilitarsi domani nella capitale e il 4 nelle altre città d’Italia. Ad annunciarlo gli stessi studenti della rete della Conoscenza, spiegando che “dopo il 7 ottobre, in cui 150.000 studenti si sono mobilitati nel paese, e il 15 ottobre a Roma, con mezzo milione di persone in piazza di cui 50.000 studenti, le questioni che il movimento studentesco pone al governo non sono ne esaurite ne risolte. I giochi di potere – aggiungono – vogliono far scivolare il dibattito dai temi e dai problemi reali del paese alla spirale violenza/repressione“.

Non possiamo accettare le parole del sindaco Alemanno il quale vuole ridurre il movimento a un problema di ordine pubblico, con le sue dichiarazioni antidemocratiche – dichiara Andrea Capalti dell’UdS Roma – Non accettiamo i suoi divieti e per questo nella giornata di domani ci mobiliteremo partendo dalle nostre scuole facendoci sentire da tutta la città“. Nel resto paese mobilitazioni sono previste per il 4 novembre in 20 città. Da Bari a Torino, da Palermo a Milano, da Napoli a Genova gli studenti torneranno ad invadere le strade della città.

Vogliamo riprendere il filo delle lotte partite sin dal primo giorno di scuola – dichiara Mariano di Palma, coordinatore nazionale UdS – stanno partendo accampate nelle piazze del paese, le scuole stanno cominciando occupazioni ed autogestioni, tra gli studenti c’è voglia di cambiamento nelle proprie scuole, nel paese e nell’intero pianeta. Il 3 a Roma e il 4 in tutto il paese dimostreremo che non ci siamo fermati e rilanceremo la data di mobilitazione internazionale del 17 Novembre, ripresa anche dagli occupanti di Wall Street e in tanti altri paesi, grazie ad un appello che abbiamo tradotto in più lingue.

Mentre in Grecia – conclude Claudio Riccio portavoce nazionale della Rete della Conoscenza – qualcuno si rende conto che magari è il caso di sottoporre le scelte economiche ad una consultazione referendaria, in Italia Berlusconi pur di salvare la poltrona promette alla BCE di massacrare lo stato sociale e alzare le tasse nelle università con il benestare di tutta la politica italiana. Non rimarremo a guardare“.

La protesta degli studenti non è che l’inizio di un novembre di passione, che coinvolgerà, con astensioni dal lavoro e mobilitazioni, sia il mondo della scuola e dell’università, che altri settori del Paese (nello specifico, benzinai e ferrovieri).

In particolare, il 15 novembre si avrà la sospensione delle lezioni da parte dei professori associati del ministero dell’Università e Ricerca aderenti al Cipur. Il 17 novembre si prosegue con la scuola: si fermano per tutto il giorno i docenti e Ata a tempo determinato e indeterminato del ministero che aderiscono alla Sisa. Sempre giovedì 17 protagonista si terrà anche lo sciopero generale per l’intera giornata dei Cobas e della Confederazione unitaria di base. I Cobas manifesteranno in varie città insieme agli studenti ‘in lotta’. Il 17 è infatti anche la giornata internazionale di mobilitazione degli studenti e in tutta Italia si svolgeranno manifestazioni di giovani di scuole e Università.