I voti di ammissione sono sempre collegiali

Rispondendo nella rubrica “botta&risposta” al nostro lettore Salvatore Provenzani, che aveva sollevato il problema, il consigliere del ministro Gelmini Max Bruschi chiarisce che il nuovo regolamento sulla valutazione, del quale egli stesso si è occupato personalmente, non introduce novità in materia di collegialità della attribuzione dei voti sia in generale sia in sede di ammissione agli esami di Stato.  

E’ invece richiamata (art. 1 comma 2)“, precisa,  “la dimensione individuale e collegiale della valutazione e l’articolo 197, comma 1, del testo unico : ‘1. I voti di profitto e di condotta degli alunni, ai fini della promozione alle classi successive alla prima, sono deliberati dal consiglio di classe al termine delle lezioni, con la sola presenza dei docenti’. Dunque, come sempre, il singolo docente propone e il collegio dispone”.

Le eventuali insufficienze, dunque, restano in quanto proposte dai docenti interessati, ma possono essere “sanate” dalla delibera del consiglio di classe. Il quale, naturalmente, le può anche confermare, decretando in tal caso la non ammissione o la non promozione dell’allievo anche – al limite – per una sola materia (come, d’altra parte, avveniva in passato).