I nuovi stipendi netti/2: l’appiattimento delle carriere

Le funzioni del comparto scuola e i diversi profili professionali presenti risultano, dunque, fortemente assimilati tra di loro sotto l’aspetto retributivo, vanificando in concreto le specificità e le responsabilità professionali e la natura stessa delle prestazioni.
Ma la carriera, cioè lo sviluppo professionale che può riconoscere meriti ed esperienze e premiare risultati qualitativi conseguiti, com’è nella scuola?
Le carriere si sviluppano solamente per anzianità; non vi è riconoscimento del merito e accelerazione nella progressione retributiva.
I minimi e i massimi (l’iniziale di carriera e la retribuzione a 40 anni) che rapporto hanno tra di loro? Precisato che il massimo si raggiunge a 35 anni di carriera, in tutte le professioni esistenti nel comparto scuola il rapporto tra lo stipendio netto di chi entra e quello di chi, a fine carriera, esce è compreso al massimo tra 100 e 143,38 (docenti delle superiori) con una variazione che equivale a poco più di 500 euro al mese.
Per i docenti di elementare il rapporto è 100/136,55.
La quota d’indennità integrativa speciale assorbita ora nello stipendio e svincolata dalla sua precedente fissità potrebbe, nel prossimo futuro, rappresentare un elemento di dinamica salariale nella progressione di carriera. Ma la svolta per uno sviluppo della carriera non può che venire, come era stato previsto dal CCNL 1999, da scelte che consentano di accelerare le carriere, premiando le migliori professionalità.