I conti della scuola: cosa non c’è in Finanziaria

Facciamo i conti in tasca alla manovra di bilancio approvata dalla Camera in tempo utile per evitare l’esercizio provvisorio: scopriremo che la scuola ha ancora una volta pagato una mancanza di attenzione da parte dell’esecutivo e della sua maggioranza.
Quando a settembre cominciarono a circolare le prime indiscrezioni sulla nuova Finanziaria, fece colpo la notizia (poi dimostratasi infondata) dell’introduzione del maestro prevalente dal prossimo settembre.
Il prevalente è stato dato tuttavia ancora per vivo pochi giorni fa nelle anticipazioni giornalistiche sulla Finanziaria approvata dal Senato, e, addirittura, riportato da più parti come novità scolastica a legge definitivamente approvata dalla Camera. Si è trattato di un errore. Del maestro prevalente nella legge Finanziaria, infatti, non si parla.
Purtroppo non c’è nemmeno – questo invece atteso da tanti – il rifinanziamento dell’autoaggiornamento per gli insegnanti, introdotto per la prima volta dalla Finanziaria 2002 e prossimo al pagamento (forse) nelle scuole.
Si può senza dubbio parlare di presa in giro della classe insegnante italiana. Di più: il “benefit” riconosciuto a questo titolo l’anno scorso (pari a circa 40 euro), che fu salutato positivamente come punto di partenza simbolico in vista di un più concreto riconoscimento della professionalità docente, assume oggi il sapore di una beffa. Pensiamo di interpretare il sentimento di tutti gli insegnanti italiani nel dire che, viste come sono andate le cose, questo Governo e questo Parlamento si potevano tranquillamente risparmiare quell’elemosina.
Ma forse, volendo, c’è ancora una possibilità: la prosecuzione di quest’iniziativa di sostegno alla valorizzazione professionale dei docenti potrebbe avvenire utilizzando il negoziato contrattuale in corso, mentre i fondi potrebbero essere attinti dalle economie di spesa derivanti dall’applicazione del comma 5 dell’art.35 della Finanziaria 2003 (sul personale docente collocato fuori ruolo o utilizzato in altri compiti).
Altro assente di rilievo è infine il finanziamento – necessario e completamente mancante – della riforma proposta dal ministro Moratti, che dovrà accontentarsi di finanziare per quest’anno l’anticipo di iscrizione degli alunni e attendere possibili finanziamenti in corso d’opera.