Gran Bretagna: OFSTED in discussione
“Sono arrivato alla conclusione che l’unico modo per risolvere il problema delle ispezioni nelle scuole è quello di chiudere l’OFSTED e ripartire da capo”. Ted Wragg, autorevole collaboratore del Times Educational Supplement (http://www.tes.co.uk/), non esita a sparare a zero su una delle più autorevoli e rispettate istituzioni del sistema educativo britannico, e in particolare inglese (la Scozia ha un suo autonomo sistema ispettivo).
L’OFSTED (Office for Standard in Education), erede del prestigioso HMI (Ispettorato di Sua Maestà), organismo privatizzato e “laicizzato” da Margaret Thatcher agli inizi degli anni novanta, ha il compito di effettuare accurate e temute ispezioni ogni quattro anni in tutte le scuole inglesi. In Italia, Paese privo di un sistema istituzionale di valutazione, se ne è molto parlato in questi anni, e il suo modello organizzativo e metodologico è stato spesso considerato come esemplare.
Tutte illusioni, secondo Ted Wragg: in realtà l’OFSTED finisce per determinare effetti negativi sulla qualità del rapporto insegnamento/apprendimento perché blocca la capacità di innovazione degli insegnanti. Questi assumono comportamenti cauti e conformistici per il timore che la loro azione didattica innovativa possa essere giudicata male dagli ispettori. Così il punto di riferimento dei capi d’istituto e degli insegnanti diventa la valutazione dell’OFSTED, e non il miglioramento della qualità dell’insegnamento.
Obiezioni serie, che dovranno essere vagliate con attenzione anche da noi, in Italia, specie da chi considera l’OFSTED come un sicuro, indiscutibile punto di riferimento.
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