Governo salvo, ma la prospettiva resta incerta

Degli scenari post 14 dicembre delineati da TuttoscuolaFOCUS la scorsa settimana si è realizzato il primo: il governo non è stato sfiduciato e quindi il Senato, dove la maggioranza di cui l’esecutivo dispone è più ampia, si appresta ad approvare la riforma in via definitiva.

Non avevano torto coloro che affermavano che il destino della riforma dell’università era strettamente legato a quello del governo: simul stabunt, simul cadent. La sfiducia al governo, nello stesso giorno in cui raggiungeva il suo culmine la protesta contro la riforma (e contro il governo nel suo complesso), avrebbe comportato il rallentamento se non il congelamento dell’attività parlamentare, in attesa della soluzione della crisi politica. Ma il governo in qualche modo si è salvato e ora, per contraccolpo, la riforma si è come rafforzata, consolidata.

Nei prossimi mesi il ministro Gelmini dovrebbe poter compiere i primi atti amministrativi per la sua messa in opera, mentre sul versante scolastico dovrebbe proseguire l’applicazione dei regolamenti riguardanti in particolare l’istruzione secondaria superiore, entrati in vigore dal 1° settembre 2010.

Avremo dunque continuità nell’azione di governo, almeno nel settore educativo? E per quanto tempo? Il presidente Berlusconi ostenta sicurezza, ma editorialisti e politologi concordano nel considerare fragili gli attuali equilibri politici, e abbastanza probabili le elezioni politiche anticipate nella prossima primavera.

Solo le prossime settimane ci diranno se sarà confermato il modello di rappresentanza bipolare che, con tutte le sue contraddizioni, ha caratterizzato il sistema politico italiano negli ultimi sedici anni, o se si andrà verso una sfida a tre, con l’entrata in campo dell’alleanza centrista Udc-Fli-Mpa (che per competere seriamente, però, avrebbe bisogno di un sistema elettorale diverso dall’attuale).

Permangono le incertezze, dunque, e questo non fa bene alla scuola e all’università, che avrebbero invece bisogno di certezze sui tempi medio-lunghi e di ampia condivisione degli obiettivi strategici.